Il Pd apre a Verdi e Köllensperger 

Europee, via libera alle trattative. Primarie, Giachetti: «No ad accordi con il M5S»



BOLZANO. Il Pd continua a non avere un presidente della assemblea, dopo le dimissioni di Nadia Mazzardis. Anche nella seduta di lunedì è mancato il numero legale: nuovo rinvio dell’elezione di Uwe Staffler, che prosegue il lavoro come presidente ad interim. Saltata la votazione, via libera a una lunga discussione sulle elezioni europee del 26 maggio. Chiusa la alleanza con la Svp in Provincia e alle futuro europee, il Pd ha iniziato a guardarsi intorno. E riceve proposte di collaborazione. Oltre al Team Köllensperger, come anticipato nei giorni scorsi, sulle europee ci sono stati i primi colloqui con i Verdi. C’è poi la collaborazione con le civiche sperimentata alle provinciali. Il Pd si tiene aperte tutte le strade. Il segretario Alessandro Huber è stato incaricato di iniziare trattative più mirati. C’è un problema: il Pd ha deciso di tenere solo il 3 marzo le primarie per la scelta del segretario nazionale. I bolzanini non hanno un interlocutore ufficiale cui chiedere il via libera per eventuali nuove alleanze. Intanto, è stato deciso, il tema verrà proposto ai candidati delle primarie. Su Verdi e Team Köllensperger non sono uscite obiezioni, chiaramente una alleanza per le europee si allungherebbe alle elezioni comunali. Due le opzioni: un candidato condiviso all’interno della lista del Pd o un collegamento di lista, come avveniva con la Svp. Questa la condizione emersa l’altra sera: la lista del Pd non può essere considerata un taxi su cui salire e scendere dopo l’eventuale elezione. Riassume Staffler: «C’è una grande voglia di creare un’area della convivenza, anti sovranista, anti populista, oltre gli steccati etnici».

La campagna delle primarie ha visto lunedì sera al Rainerum Roberto Giachetti, il candidato in tandem con Anna Ascani. Lo hanno accolto i referenti locali della sua mozione, Carlo Bassetti, Fabio Cantafio e Stefania Gander, più, tra gli altri Luisa Gnecchi, Luigi Spagnolli e Pietro Calò. Giachetti ha come sfidanti Nicola Zingaretti, Maurizio Martina insieme a Matteo Richetti, Francesco Boccia, Dario Corallo e Maria Saladino. Giachetti sottolinea come obiettivo del «suo» Pd la difesa dello stato sociale , le politiche del lavoro e il rifiuto di ogni alleanza con il Movimento 5 Stelle: «Lega e M5S sono due facce della stessa medaglia». Giachetti rivendica. «Dobbiamo difendere i risulgtati del governo Renzi e il proseguimento con Gentiloni».













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