Il prefetto: «Furti in casa calati del 49%»

Il bilancio del 2015 del commissario del governo Margiacchi. «Profughi, giusta la strategia della distribuzione sul territorio»



BOLZANO. Parte dalla Cina il commissario del governo Elisabetta Margiacchi per presentare il bilancio di fine anno di Palazzo Ducale. «I cinesi sono abituati a augurarsi “un anno interessante”. Bene, anche per noi il 2015 è stato assai interessante». Dalla gestione del flusso di profughi alla crisi istituzionale del Comune commissariato, non è mancato il lavoro. Anno denso, ma «con numeri positivi», esordisce il prefetto, accanto al vicario Francesca De Carlini (in questi mesi anche vice commissario in municipio) e Claudio Naldi dell’ufficio di gabinetto. Torna il tema della sicurezza reale e percepita. Eclatante il dato dei furti in casa, con un calo drastico rispetto al 2014: meno 31% a livello provinciale, meno 49% a Bolzano. In crescita gli scippi e, a Bolzano, le lesioni personali.

Pochi giorni fa l’Istat aveva segnalato una tendenza del tutto diversa, assegnando a Bolzano un incremento del 54% dei furti in casa nel 2014, rispetto al 2013.

Elisabetta Margiacchi, insediata da due anni, parla di un Alto Adige privilegiato. Come? «Per la natura, per la qualità di vita ai vertici italiani e per il senso civico delle persone. Se abbiamo raggiunto risultati importanti in tematiche complesse, dai richiedenti asilo alla prevenzione dei crimini, è grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni, che remano nelle medesima direzione». Il bilancio 2015 del Commissariato del governo si riferisce ai due principali ambiti di intervento, da un lato ordine e sicurezza pubblica, dall’altro libertà civili, cittadinanza e immigrazione.

Prosegue inoltre la grande operazione di permute di immobili di carabinieri e polizia tra Stato e Provincia. Oggi la firma dell’aggiornamento del protocollo di intesa del 2011, che riguarderà strutture in tutta la provincia.

I dati sui reati. In Alto Adige nel 2015, rispetto al 2014 (dati disponibili fino a novembre), i principali crimini sono stati in decremento dell’11%, -1% lesioni dolose, -11,7% rapine, -15% furti, -31% furti in casa, -33% contraffazioni. In aumento del 5% i reati di strada (scippi e furti).

Questi i dati su Bolzano: -14% principali reati, più 0,6% scippi, più 10% lesioni dolose, -11% rapine, -18% furti, -49% furti in casa, -50% contraffazioni.

Dati ininfluenti, riferisce Elisabetta Margiacchi, su usura e riciclaggio.

Grazie alla collaborazione con forze di polizia e Ferrovie, è stato ridimensionato in modo importante il fenomeno degli sversamenti di sostanze tossiche dai vagoni di passaggio al Brennero: dai 12 allarmi del 2014 si è passati ai 3 del 2015. Funzionano anche, riferisce il prefetto, le misure per la sicurezza sui treni critici, a tutela di passeggeri e ferrovieri. Giudizio positivo sul protocollo per la legalità con il Bbt: «I lavori di un’opera di tale portata si svolgono in modo pacifico». Partirà a inizio anno la banca dati nazionale antimafia a disposizione dei Comuni per prevenire fenomeni di distorsione del mercato.

Al capitolo «sicurezza» appartiene anche il monitoraggio sul parco della stazione.

I migranti. Il flusso di persone «è un fenomeno epocale», ricorda Elisabetta Margiacchi, «In Alto Adige siamo riusciti a gestirlo in modo efficace grazie alla collaborazione di tutti. Il Commissariato del governo ha un ruolo chiave, dovendo applicare il piano del ministero dell’Interno. Con la Provincia abbiamo scelto la strada della distribuzione sul territorio per agevolare l’accettazione da parte della popolazione e l’integrazione dei cittadini stranieri. È esemplare il caso di Ortisei, dove a breve aprirà una struttura: un gioiello turistico garantisce ospitalità». Per quanto riguarda gli stranieri in attesa di protezione internazionale, prosegue Elisabetta Margiacchi, «abbiamo dovuto lavorare molto velocemente, perché i numeri lievitano. Grazie alla amministrazione comunale e alla Provincia sono stati garantiti 200 posti letto». Capitolo degrado dell’areale della stazione: «C’erano numerose persone che pernottavano nelle strutture abbandonate delle ferrovie e nei vagoni. Abbiamo convocato una commissione ad hoc, Trenitalia e Rfi sono intervenute rendendo inaccessibili quegli immobili fatiscenti. È stato garantito un tetto e un pasto caldo a chi dormiva in quelle condizioni». Il Commissariato del governo accoglie le richieste di cittadinanza italiana. Nel 2015 sono state presentate 1558 richieste e sono stati effettuati 1314 giuramenti di neo cittadini. (fr.g.)

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