Il prefetto stoppa le ronde «A Bolzano non servono»

Il comitato di sicurezza blocca ogni iniziativa: «Non ci sono emergenze» Affonda il progetto di “Adesso basta Bz”: non ha nemmeno i requisiti di legge


di Alan Conti


BOLZANO. Il progetto delle ronde civiche a Don Bosco lanciato dal gruppo Facebook «Adesso Basta Bz» è finito ancora prima di cominciare. Mentre gli organizzatori stavano invitando gli interessati ad alcuni incontri in un bar lungo le Passeggiate per pianificare l’iniziativa, infatti, il prefetto Elisabetta Margiacchi e il comitato di sicurezza avevano già bloccato tutto. «Sentito il sindaco Renzo Caramaschi, il questore Giuseppe Racca, il comandante dei carabinieri Stefano Paolucci e quello della guardia di finanza Giulio Piller - si legge nella nota diffusa ieri dal commissariato di governo - non si rilevano circostanze che richiedano l’impegno di cittadini autonomi per garantire la sicurezza». Un discorso basato sulle intenzioni perché, come sottolineano le forze dell’ordine, «nessuna richiesta formale è pervenuta». Il comitato di sicurezza oltre a stoppare le ronde ha ribadito i comportamenti utili da parte dei cittadini. «Le segnalazioni e le denunce alle forze dell’ordine sono il contributo migliore».

Il prefetto Margiacchi, in ogni caso, ha anche indicato il percorso istituzionalmente corretto per chi desiderasse organizzare un servizio civico di sorveglianza. «Bisogna far pervenire una richiesta che noi valuteremo come previsto dalla legge del 15 luglio 2009 ripresa nel decreto ministeriale dell’8 agosto 2009». Bastano i riferimenti di legge, comunque, per mettere fuori gioco il progetto di “Adesso Basta Bz”. Gli organizzatori, infatti, avevano ipotizzato passeggiate di gruppo nei quartieri tra ponte Roma e ponte Palermo. Oltre a queste era previsto un servizio di messaggeria istantanea per far confluire più persone possibili in caso di emergenza. «Una risposta di gruppo è importante», questa la spiegazione di uno dei coordinatori. Le norme, però, non permettono iniziative di questo tipo. Prima di tutto le ronde civiche possono essere istituite solo dopo un’ordinanza del sindaco e i criteri sono stringenti. L’organizzazione deve essere apolitica, senza scopo di lucro e senza attinenze con le tifoserie organizzate. Le ronde, inoltre, non possono essere effettuate in gruppi con più di 3 persone e almeno una di queste deve essere over 25. Tutti i partecipanti non devono aver avuto precedenti di polizia nè possono essere parte di movimenti politici, associazioni o partiti. Il tutto, infine, va svolto con una casacca gialla e con il solo scopo di osservare. In nessun caso possono essere usati la violenza o il contatto fisico.

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