Il procuratore Rispoli: «L’Alto Adige è a rischio corruzione»

«Il sistema molto chiuso può favorire rapporti privilegiati tra singoli imprenditori e singoli amministratori della cosa pubblica». Il ruolo di controllo della Procura


di Mario Bertoldi


BOLZANO. La stagione di mani pulite ha lasciato il segno in Alto Adige.In provincia di Bolzano sul fronte corruzione la situazione è da isola felice anche se non è tutto oro quello che luccica. In un sistema chiuso come quello altoatesino c’è sempre il forte rischio che si creino dei rapporti privilegiati tra singoli imprenditori e singoli amministratori della cosa pubblica.

E’ quanto ha puntualizzato ieri il procuratore capo Guido Rispoli che ritiene elevato in Alto Adige il rischio di intrecci pericolosi tra pubblica amministrazione ed interessi privati. «Un fenomeno - dice il magistrato - che deve essere contrastato dalla Procura perchè tutti i cittadini debbono uguali non solo davanti alla legge ma anche davanti alla pubblica amministrazione».

E’ sotto questo profilo che la legalità diventa un punto essenziale per lo sviluppo e l’economia, E’ uno dei motivi, ad esempio, per i quali il governo Monti intende intervenire in maniera decisa per imporre alle forze politiche l’approvazione di una adeguata legge anti corruzione.

Del collegamento a filo doppio tra legalità e sviluppo economico (nel quale è compresa come impulso importante la ricerca) il procuratore capo Guido Rispoli è stato chiamato a parlare venerdì mattina nell’ambito delle iniziative del festival dell’innovazione.

Trasformare l’innovazione in business diventa difficile se la legalità non viene data per scontata e non viene garantita. Nell’intervento al festival, il procuratore Rispoli parlerà dunque dei reati economici e dei loro effetti .

«Nella pratica accade spesso - sottolinea ancora il procuratore Rispoli - che coloro che nel mondo dell’impresa non rispettano le norme della legalità, cioè non pagano l’Iva, pagano in nero i dipendenti, non versano i contributi previdenziali per i loro collaboratori, si trovano alla fine in una posizione economica più forte rispetto agli imprenditori che al contrario rispettano le norme. Con quale risultato? Che gli imprenditori corretti rischiano concretamente di essere estromessi dal mercato da quelli scorretti che esercitano una concorrenza fortemente sleale». In altre parole il rispetto delle cosiddette «regole del gioco» diventa molto importante anche per porre le basi di una economia sana. «Direi che diventa fondamentale» dice ancora il procuratore Guido Rispoli il quale pone molta attenzione alle forme più o meno subdole con cui oggi alcune imprese cercano di scavalcare la concorrenza. «Bisogna fare in modo che coloro che rispettano le regole vengano premiati e coloro che non le rispettano vengono viceversa sanzionati ed esclusi dal meccanismo di impresa. Oggi spesso accade il contrario». A livello nazionale si parla da tempo della necessità di tutelare la legalità nel mondo economico con una seria legge anti corruzione. «Secondo me basterebbe avere la possibilità di applicare bene le leggi già in vigore. Il problema secondo me fondamentale - dice il procuratore Guido Rispoli - è quello della prescrizione. Il nostro sistema dovrebbe essere riformato perchè oggi prevede un tempo massimo di perseguibilità di un reato a partire non da quanto iniziano le indagini ma da quando il presunto fatto reato è avvenuto. Su questo punto un intervento legislativo è necessario».

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