Il progettista: «Il tram? Previsto sin dall’inizio nel rione Prati di Gries» 

Il dibattito sulla viabilità. «Da subito è stato pensato come un quartiere senza auto e connesso alla città con una rete di trasporto urbano eco-sostenibile. Il tram è vitale»


Paolo Campostrini


Bolzano. «Quel quartiere? Nasce con e per il tram». Augusto Visintini ha davanti i fogli con lo schema insediativo dei nuovi «Druso», est e ovest. Guarda i modelli in scala e poi le ultime immagini delle sue torri. Sue perché costruite dallo studio di architettura che divide con Renzo Gennaro. E' perplesso, il progettista, per tutto quello che sta accadendo intorno alla zona di espansione urbana. Con la sollevazione per il passaggio della linea, la presa di possesso della questione da parte della politica che vede avvicinarsi il voto per comunali e ne coglie la possibile valenza elettorale.

Perché il tram è organico a quel rione?

Le idee sono nate insieme. Quando Silvano Bassetti immaginò la possibilità di ampliare il tessuto urbano scendendo verso sud, io c'ero. È in quegli anni che prende corpo quell'addizione lungo l'asse di via Druso. Al suo termine, verso i campi. E ricordo che , in principio, quel quadrante era addirittura diviso in due da una strada. Così era il progetto iniziale.

E poi?

Successivamente si decise di unire i due lotti. Come si vede oggi. Anche perchè togliendo quel possibile sedime stradale si pensò di trovare spazio per alcune altre infrastrutture, come l'asilo nido. Ma restò ben chiara la sua connessione con una nuova, futura rete di trasporto urbano sostenibile.

Si riferisce al tram?

Ancora non era stato progettato il suo eventuale percorso ma, anche se già nei primi rendering, che risalgono a una decina d'anni fa, il tram e le sue fermate scorrevano a ridosso delle torri di Druso ovest.

Era allora presente l'idea di fare di quel quartiere una zona quasi esclusivamente pedonale?

Molto presente. E il tram era proprio per questa ragione pienamente organico al progetto stesso.

La filosofia insediativa era dunque di prevedere che un abitante potesse non usare assolutamente la macchina durante la sua giornata e trovarsi a un passo i mezzi per muoversi...

Esattamente. Come in tutti i quartieri modello europei, il passaggio e la vicinanza della linea tranviaria valorizza l'insediamento. Pensiamo alla comodità: uno esce di casa, ha la macchina in garage, va a piedi a fare la spesa oppure sale su un mezzo oggi silenzioso, a zero emissioni, comodo e competitivo in termini di velocità. Una situazione ideale.

Ma c'è chi ha protestato?

Non capisco questi comitati. Mi ricordano quelli di Vicolo Sabbia... Anche se la linea passasse in mezzo non toglierebbe vivibiltà, anzi. I binari oggi sono a scomparsa.

Il rumore?

"Nei nuovi tram è inavvertibile. Certo, sarà molto più percepibile quello dei trattori. Che continueranno a transitare. E saranno, teoricamente, più pericolose le ciclabili, vista la velocità dei ciclisti...

Ma pare che il tram non passerà comunque in mezzo, no?

Ho letto dell'ipotesi. Evidentemente è stato un compromesso per non scaldare ulteriormente gli animi. Ma , ripeto, all'inizio quel pezzo di città nuova era comunque diviso e nessuno aveva visto un problema, in questo schema. Ripeto: da architetto, da progettista che ha visto realizzati tanti insediamenti e ha potuto verificare la rispondenza tra l'idea e la sua realizzazione, e pure la successiva vivibilità, ecco mi stupisce questo accanimento contro il tram.

Si è data una risposta?

Immagino che qualche abitante sia stato intimorito da una visione irrealistica dell'infrastruttura, che qualcuno abbia scaldato l'atmosfera anche politicamente ma, ripeto, Prati di Gries non avrebbe senso senza il tram.

Perché dice questo?

È assolutamente complementare alla filosofia costruttiva del quartiere. Se tu togli ogni strada, se metti le auto sotto terra, come ci si muove senza tram da lì? Il metrobus? E' più scomodo, meno fluido. E porta meno persone per corsa. Soprattutto, come ci arriveranno comodamente gli ospiti in visita, i parenti, visto che sarà impossibile parcheggiare in esterno, o i bambini, senza una fermata del tram a pochi passi? Che passi in mezzo o sfili lungo via Druso, come pare dall'ipotesi ora in campo, il tram da significato alla presenza stessa di Druso ovest. Fa parte della sua umanizzazione, del nuovo rapporto tra pedoni e città.

In conclusione?

Quello è il primo vero quartiere ecosostenibile della città. Ma è la presenza del tram a renderlo tale. Come nelle città civili.

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