Il sindaco: «Voglio Borgo è il manager che serve» 

Caramaschi insiste: «Tra noi perfetta sintonia è l’uomo giusto per sostituire Repetto e chiudere le partite aperte. De Pascalis. «Assurdo: il posto è del Pd» 


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È un manager che ha diretto per anni una grande azienda come l’Iveco e poi è stato vicepresidente dell’Università di Bolzano. L’ho incontrato, ci siamo parlati: tra noi c’è una perfetta sintonia. È la persona con la preparazione che serve per concludere il mandato e serve soprattutto alla città, per chiudere partite importanti come l’areale ferroviario, il Virgolo, il tram e le grandi opere viarie. E poi c’è la gestione della delicata problematica legata ai migranti e alle strutture». Il sindaco Renzo Caramaschi ieri mattina è partito presto per Riva di Tures: poche ore di relax nel silenzio del paesino a 1600 metri, ai piedi del Collalto. Lontano dalle beghe interne al Pd per la sostituzione di Sandro Repetto in giunta comunale, il sindaco dopo aver parlato al telefono con esponenti del mondo della cultura, dell’imprenditoria e con alcuni manager pubblici si è convinto ancora di più: Pietro Borgo ha il curriculum perfetto per fare l’assessore esterno. Ingegnere, 68 anni, 20 dei quali passati alla guida dell’Iveco di Bolzano; poi, dopo l’esperienza da general manager nell’azienda di via Volta, specializzata nella costruzione di mezzi militari, era stato chiamato a Monaco di Baviera a dirigere la Rheinmetall Man Military Vehicles (RMMV). Inoltre ha ricoperto per alcuni anni il ruolo di vicepresidente dell’Università di Bolzano al fianco dell’allora presidente Konrad Bergmeister; pochi mesi fa proprio Caramaschi lo aveva chiamato alla vicepresidenza della Fondazione Castelli.

Adesso lo vorrebbe in giunta e farà di tutto per averlo. Ma la battaglia si annuncia difficile, perché il posto lasciato libero da Repetto, eletto in Provincia, spetta al Pd che difficilmente vi rinuncerà. Il partito rimarrebbe senza propri esponenti nell’esecutivo, visto che l’assessora Monica Franch è passata nel gruppo Bizzo.

«Spero - dice il sindaco - che il Pd, uscito a pezzi dalle elezioni, approfitti di quest’occasione, per aprire una stagione nuova».

È vero che Borgo è di area Pd, non è però un consigliere eletto nella lista del Partito democratico che oggi più che mai, dopo la recente debacle, rivendica l’assessorato.

«Sarò irremovibile - annuncia Mauro De Pascalis, esponente della sinistra del partito - quel posto è del Pd. Nonostante la stima che ho per Pietro Borgo che è mio vice all’interno del Olimpia Basket, il Pd in consiglio comunale ha uomini e donne in grado di conciliare competenze e rinnovamento e quindi di subentrare a Repetto. È vero che abbiamo perso le elezioni, ma non le competenze. La mossa di Caramaschi non è politicamente corretta: non si spara sulla Croce rossa. Scegliere un assessore esterno in questo momento significherebbe decretare la fine del Pd».

Gli aspiranti interni sono più d’uno. In corsa ci sono i consiglieri comunali Silvano Baratta, Juri Andriollo e Claudio Della Ratta, dopo che Alessandro Huber, segretario provinciale del Pd e capogruppo in Comune, si è chiamato fuori.

«Io non voglio avanzare candidature - dice De Pascalis - ma Franca Berti (dovrebbe subentrare in consiglio comunale a Repetto, ndr) , tanto per fare un esempio, non avrebbe forse le competenze giuste?»

Nel dibattito interviene anche Della Ratta: «Il sindaco deve capire che quello di assessore è un ruolo politico; se gli serve un manager lo nomini al posto di Zeppa che se n’è andato. E comunque capirei se Caramaschi avesse fatto il nome di un luminare, però non è così. Borgo sarà sicuramente una persona preparata, anche io comunque lo sono».

Non entra nelle beghe Repetto - da sempre molto vicino al sindaco e ora impegnato nella trattativa per il posto in giunta provinciale - che però non esclude a priori l’assessore esterno: «È una delle ipotesi sul tavolo».













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