Il toto-giunta: due le soluzioni possibili
Bolzano. I conti, ovviamente, si faranno dal 5 ottobre in poi, ovvero dopo il ballottaggio. Ma già oggi, vedendo l’elenco dei 45 consiglieri - nuovi e confermati - che siederanno nel consiglio...
Bolzano. I conti, ovviamente, si faranno dal 5 ottobre in poi, ovvero dopo il ballottaggio. Ma già oggi, vedendo l’elenco dei 45 consiglieri - nuovi e confermati - che siederanno nel consiglio comunale uscito dalle ultime elezioni, si può ipotizzare come potrebbe essere la giunta se vincesse il candidato del centrodestra Roberto Zanin.
Il toto giunta
Primo scenario: giunta composta da Lista civica, Lega e Fratelli d’Italia con la Svp. Zanin ha già detto che sarebbe intenzionato a mantenere la squadra a sette com’è oggi.
Sicuramente, il nuovo sindaco nominerebbe il suo capolista, il giovane Gabriele Giovannetti, il più votato dei cinque eletti. Avvocato fresco di nomina, in questi tre mesi di campagna elettorale è sempre stato al suo fianco. La Lega, principale azionista dello schieramento di centrodestra ha sette consiglieri: Luigi Nevola, il più votato, è dato in pole. Sul secondo assessore la scelta potrebbe cadere tra gli eletti, ma non si esclude neppure una chiamata dall’esterno. L’assessore di Fratelli d’Italia potrebbe essere Marco Galateo (il più votato), ma più spendibile sarebbe probabilmente la farmacista di corso Libertà Anna Scarafoni, seconda per numero di preferenze.
Secondo scenario possibile: Zanin scarica FdI e si allea con “Io sto con Bolzano” di Angelo Gennaccaro. In questo caso in giunta entrerebbe lo stesso Gennaccaro, ma sicuramente non avrebbe più l’assessorato allo sport che Zanin ha annunciato di voler tenere per sè. In entrambe le soluzioni, la Svp avrebbe due assessori: Luis Walcher, scontato, e quasi certa Johanna Ramoser, la più votata dopo il vicesindaco.
Maretta nella Lega
Renato Dian, candidato leghista amareggiato per la mancata elezione, scarica la sua delusione in un post su fb: «Siamo in un posto strano, si esulta per aver raddoppiato i voti di qualche anno fa, ma non ci si dimette per averli dimezzati in un tempo minore».