Imu per le scuole religiose La diocesi: così chiudono

Don Cassaro (Ufficio scuola): «Gli istituti paritari svolgono un servizio pubblico Per lo stesso motivo dovrebbero pagare l’imposta anche tutte le scuole statali»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «La sentenza è capziosa, poco assennata... potrebbe far chiudere molte delle scuole che abbiamo in Alto Adige la cui utilità per la società è evidente».

La pronuncia della Cassazione sugli istituti scolastici religiosi di Livorno - che dovranno pagare l'Ici - preoccupa molto don Gigi Cassaro, direttore dell’Ufficio scuola della Diocesi di Bolzano e Bressanone, parroco di Oltrisarco ed Aslago, e docente di religione alla Marcelline: «La sentenza è insidiosa, potrebbe far chiudere molte delle nostre scuole».

La pronuncia segna infatti una nuova strada alle amministrazioni comunali alla costante ricerca di denaro.

«In Alto Adige esistono molte scuole religiose che - come succede in molte altre città d’Italia - hanno contribuito alla formazione di tanti cittadini e ad una buona fetta della classe dirigente. Penso al Rainerum, ai Francescani, alle Marcelline di Bolzano e ancora al Vinzentinum di Bressanone, al Mariengarten di San Paolo, all’Istituto Sacro Cuore di Rio Pusteria ecc. Se dovessero pagare l’Imu non sopravviverebbero e sarebbero condannate a sicura chiusura. La sentenza della Cassazione mi risulta capziosa ed espressione di un giudizio parziale. Le scuole paritarie svolgono infatti un servizio pubblico ed è giusto che non paghino l’Imu per lo stesso motivo per cui non lo pagano le scuole pubbliche. Vedete ... il problema non è la proprietà e la distinzione tra edificio pubblico o privato ma il servizio che viene svolto dentro quegli edifici che è di pubblica utilità. Mi rendo perfettamente conto - continua don Cassaro - che la sentenza potrebbe creare l’ennesimo problema a Renzi perchè se dovessero chiudere le scuole paritarie, si riverserebbero sulla scuola pubblica una massa di studenti con costi che lo Stato non potrebbe permettere. E’ doveroso ricordare infatti che la scuola paritaria fa risparmiare e parecchio all’amministrazione pubblica perchè costa 1/3 in meno della statale se parliamo di scuole medie e superiori ed 1/6 in meno se parliamo di scuole dell’infanzia ed elementari». Anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini commenta la sentenza: «giudici dicono che c’è un trattamento diverso tra pubbliche e paritarie perché sono istituzioni diverse».

Penso che forse ci sia una riflessione da fare», dice dopo aver ricordato che in regioni come il Veneto, senza paritarie, Stato e Regione «si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali».

Dati alla mano, il segretario generale della Cei (Conferenza episcopale italiana) - monsignor Nunzio Galatino - ricorda che «in Italia ci sono un milione e 300 mila studenti nelle scuole paritarie. Bisogna anche sapere che a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione, dunque, a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall'ideologia».

Don Cassaro è convinto che «chi prende decisioni, lo deve fare lasciando perdere l’ideologia che alla fine rischia di creare pesanti problemi di sostanza. Il fatto è che - ribadisco - che non ci si sta rendendo conto del servizio che svolgono le scuole pubbliche paritarie».

Ideologia che - secondo don Cassaro - ha avuto molto a che fare anche con le polemiche - sorte negli ultimi mesi e poi superate - con i finanziamenti pubblici necessari per con i lavori di ristrutturazione e ampliamento della struttura che ospita le Marcelline che costeranno in totale 19 milioni di euro e riguarderanno sia l'asilo, che le scuole elementari, medie e superiori: «Certo, mi rendo perfettamente conto di come la cifra sia più che importante ma va anche detto che la scuola viene frequentata a tutt’oggi da circa seicento studenti. Ripeto che le paritarie sgravano il pubblico e lo fanno risparmiare oltre ad offrire un servizio la cui utilità per la società è evidente».













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