Parte il conto alla rovescia: le decisioni dei Comuni, i moduli, i pagamenti della prima rata

Imu più leggera per i lungodegenti

Se si è lasciato il proprio alloggio non lo si pagherà come seconda casa



BOLZANO. Il conto alla rovescia per il pagamento dell'Imu è già scattato, ma sono in discussione ancora parecchi criteri: decisioni che spettano alla Provincia, che se ne occuperà nel prossimo consiglio, venerdì prossimo. Molto probabile che i lungodegenti residenti nelle case di riposo non debbano pagare come seconda casa. L'introduzione della nuova tassa che sostituirà l'ormai abolita Ici, aveva creato polemiche a livello nazionale. La materia delicata riguardava appunto gli anziani ormai residenti per motivi di mancata autosufficienza nelle case di riposo: la loro abitazione di proprietà rischiava e rischia tutt'ora di essere considerata come seconda casa e dunque soggetta a tariffe Imu pesanti. Il governo aveva deciso di demandare la decisione ai singoli comuni. Questo "rischio" - di pagare la prima casa come seconda - è in discussione a livello nazionale, ma nel frattempo la Provincia ha deciso di occuparsene e risolvere il quesito: venerdì verrà presentata una proposta di emendamento per escludere questo rischio (almeno per coloro che non hanno già affittato la loro casa rimasta vuota: in questo caso molto probabilmente verrà considerata seconda casa). Agevolazioni in vista anche per le famiglie con figli disabili: per loro non varrà il limite dei 26 anni per le detrazioni. Per quanto riguarda i criteri generali sul pagamento dell'Imu, la Provincia dovrà tenere conto del decreto del governo Monti che stabilisce varie norme con spazi d'intervento per i Comuni sulle aliquote e sulle detrazioni. Margini che in passato erano un'inezia rispetto alle variabili di oggi. La Provincia eserciterà comunque la maggiore autonomia in materia fiscale ottenuta con l'Accordo di Milano, che già le ha dato la possibilità di fare esenzioni su Irpef e Irap. Con legge provinciale, ora i Comuni possono essere autorizzati a fare interventi ulteriori rispetto alla legge nazionale, purché non producano aumenti fiscali. Questo significa che nessuno in Alto Adige rischia di pagare di più di Imu rispetto a un residente nelle altre regioni italiane. Venerdì in consiglio si discuterà probabilmente anche dei contadini e delle tariffe agevolate che tante polemiche hanno creato nelle scorse settimane. La cosa che ha creato maggiore imbarazzo era stato il trattamento di favore richiesto anche dalle cooperative agricole. Una proposta che certo non è nata all'interno dei Comuni bensì in qualche altro "protettorato" politico. Le agevolazioni e le esenzioni sul pagamento dell'Imu, la nuova tassa comunale sugli immobili, in favore dei contadini hanno però subito uno stop già nella commissione legislativa del Consiglio provinciale. Che ora dovrebbe confermare il fatto che i contadini saranno chiamati a pagare almeno in base all'aliquota del 2 per mille. Per quanto riguarda le scadenze dell'Imu, a giorni i Comuni dovranno decidere come applicare le tariffe, poiché in maggio dovranno essere pronti i moduli per i pagamenti della prima rata, previsti in giugno. (f.za.)

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