CORTINA. Con un colpo di reni e un battito d’ali sulla linea del traguardo, Serafina ha battuto la favorita Tusnelda quasi a tempo di record: 42”. La corsa delle oche, forse la maggior attrazione della festa di San Martino, patrono di Cortina, si è conclusa quindi con la vittoria di questo volatile che, a ben guardare, forse era il più snello e il più vivace nei minuti antecedenti al via della competizione. Molto soddisfatto Bepi Stevanato, colui che vent’anni fa ha ideato questa gara. Una gara semplicisssima con protagoniste le oche, volatile da cortile simbolo di Cortina perché, soprattutto in passato, era l’uccello più diffuso nelle case dei contadini, visto che il Comune si trovava quasi in mezzo all’acqua, ambiente ideale per l’oca. Quindi, più che le galline era l’oca arrosto che arrivava a tavola soprattutto nei giorni festivi. Ed ancora oggi questo volatile rappresenta il piatto tipico della festa di San Martino. Qualcuno, al termine della competizione di ieri, con il successo imprevisto di Serafina, ha chiesto di far sottostare la vincitrice all’esame antidoping. Ma Bepi Stevanato è stato categorico: «Le cinque oche partecipanti alla gara non provengono da Paesi dell’ex Unione Sovietica; sono state allevate a Cortina e alimentate con verdura, crusca e cereali e libere di pascolare sotto i frutteti. Di doping quindi non se ne parla».

La corsa delle oche è abbinata a una sorta di lotteria e la vincitrice è Ottilia Fischer che ha puntato proprio su Serafina indovinando quasi anche il tempo: 47 secondi invece dei 42 impiegati dalla oca vincitrice. Il ricavato andrà all’associazione sportiva per la manutenzione degli impianti. Dopo quindi i due anni precedenti, caratterizzati da pioggia battente e basse temperature, la festa di San Martino di ieri ha riscosso un grande successo di pubblico. Più di un migliaio le persone accorse dai paesi limitrofi ma anche dalla città per questa festa particolare. «Sono veramente soddisfatto – ci ha detto il sindaco di Cortina Manfred Mayr – soprattutto per le associazioni che con i loro stand in piazza hanno fatto affari d’oro. Un bene anche per il Comune perché in questo modo non saremo noi ad elargire i contributi per le varie manifestazioni».

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