In poche ore 1.300 firme: «Riapritela»

Il Comitato Via della Vigna ha pubblicato su change.org una petizione che in poche ore ha superato le 1.300 firme.Vi si legge: «È stato costruito in questi giorni un secondo cancello che impedisce...



Il Comitato Via della Vigna ha pubblicato su change.org una petizione che in poche ore ha superato le 1.300 firme.

Vi si legge: «È stato costruito in questi giorni un secondo cancello che impedisce completamente il transito lungo la via. Una strada che i bolzanini percorrono quando sono in cerca di aria fresca, spazio ideale per runner e piacevole percorso nel verde cittadino. Si tratta sì di una strada privata, ma comunque raggiunta dai servizi pubblici come la raccolta rifiuti. Si tratta di una zona cittadina che vanta una cubatura limitata, e la ragione di questa scelta è da individuarsi proprio nell'interesse che venga preservata una zona verde. Una sorta, così venne chiamato, di polmone della città. Un polmone che però, negli anni, è sempre più diventato appannaggio di pochi. Prima una sbarra ad altezza davvero bassa rese difficile il passaggio delle bici, poi un vero e proprio cancello proibì il passaggio verso l'ospedale per ciclisti e pedoni non residenti. Ora, senza quelle che noi riteniamo valide ragioni, un secondo cancello blocca completamente l'accesso alla strada. Certo, le ragioni formali sono dalla parte dei residenti, proprietari di una strada privata. Le nostre però, quelle della cittadinanza, sono richieste semplici e ragionevoli, rette dalla convinzione che via della Vigna abbia una qualche forma di interesse pubblico. Nessun rumore esagerato, né alcuna forma di degrado o pericolo è causata dai cittadini che percorrono la strada per una passeggiata o per raggiungere l'ospedale. Le auto dei non residenti non sono autorizzate a passare. Non si capiscono, allora, le ragioni di una simile scelta. Chiediamo che il Comune si impegni a garantire l'accesso alla via a pedoni e ciclisti come era stato un tempo. Perché una città che si vanta di essere civilmente avanzata, verde e a misura di pedoni e ciclisti non può tollerare un simile passo indietro. Perché se esiste l'opportunità di garantire a tutti un percorso salutare verso l'ospedale e tra i vigneti della città, questa opportunità non può non essere colta. E questa opportunità, noi riteniamo, sia di "interesse pubblico"».













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