In un libro la storia di Christomannos, pioniere del turismo

Da Solda a Carezza, è tutta sua l’invenzione dei Grand Hotel


di Luigi Bortoli


di Luigi Bortoli

MERANO. Theodor Christomannos, chi era costui? Non sono in molti a saperlo. Poche o nulle infatti le occasioni per farlo riscoprire al grande pubblico. A farlo ci ha pensato ora il giornalista Silvano Faggioni, che ha dato alle stampe, ora nelle librerie, una biografia sul personaggio.

Il libro, edito da Reverdito, s’intitola, “Theodor Christomannos – Geniale pioniere del turismo nelle Dolomiti”. Il testo di Faggioni, accompagnato da una ricca galleria di fotografie, con scrittura essenziale, finalmente fa luce su questa persona, muovendosi anche nella sfera del privato non meno interessante del Christomannos pubblico.

Nato a Vienna il 31 luglio 1854 da una famiglia bene di origine greco-macedone, fu il nonno Anastasius che unendo il nome del padre, Chisto e Manno, dette vita, appunto, al cognome Christomannos. I primi contatti di Theodor con la realtà sudtirolese risale all’inverno tra 1871 e 1872 quando si trasferì con la madre a Gries. Studiò da privatista liceale a Bolzano, quindi frequentò la facoltà di Medicina a Innsbruck per passare a Giurisprudenza a Vienna, dove si laureò nel 1884.

E proprio nello stesso anno si trasferì a Merano. A Merano s'inserì ben presto partecipando anche alla vita politica. Ma ciò che lo attrasse furono interessi di tipo innovativo riguardanti lo sviluppo del turismo d'alta montagna. Le sue doti, intuizione e concretezza le mise in campo già nel 1890 in occasione dell’esondazione delle acque del lago artificiale del ghiacciaio in Val Martello. Fu lui che coinvolgendo centinaia di valligiani dette vita ad una sorta d’intervento di “protezione civile” evitando la catastrofe. Ma il suo nome – rivela Silvano Faggioni – è anche legato a Solda.

Per sfruttare una cospicua, ma non sufficiente eredità per la realizzazione di un collegamento stradale tra Gomagoi e Solda, con progetto esecutivo con obbligo realizzativo nel 1890, Christomannos si gettò in una raccolta di danaro istituendo un mercatino dove le dame della borghesia cittadina meranese vendettero beni pregiati in un mercatino da lui ideato sulle passeggiate. L’impresa riuscì ed i lavori poterono iniziare.

Nel 1891 Theodor venne eletto presidente della sezione meranese del Deutscher un Oesterreicher Alpenverein. Nel 1905 fu insediato alla presidenza della Camera di Commercio di Bolzano. S’impegnò per la realizzazione della linea ferroviaria della Val Venosta, che avrebbe dovuto raggiungere Landeck o deviare verso l’Engadina in Svizzera. Tra il 1867 e 1881 prendono forma le linee ferroviarie del Brennero, della Pusteria (1876) e la Bolzano Merano. Si scoprono le Dolomiti come richiamo turistico.

La stessa città in cui Theodor ricoprirà anche il ruolo di consigliere comunale di Maia Alta (e c’era anche il Comune di Maia Bassa), vede uno sviluppo edilizio che darà vita ai grandi alberghi. Sono anni in cui anche a Merano cresce il numero di ospiti provenienti da tutta l’Europa. E in questo contesto Christomannos si mosse a proprio agio puntando sulla Strada delle Dolomiti (del tratto compreso tra Nova Levante e Cortina d’Ampezzo) e sullo sviluppo dei grand hotels.

Nel 1890 Christomannos costituì un’associazione interessata alla costruzione di grandi alberghi nelle località alpine più belle e in questa impresa coinvolse anche l’architetto austriaco Otto Schmid.

Ecco allora lo sviluppo di Solda con la nascita del Grand Hotel Solda il primo di tali dimensioni in alta quota. Poi fu la volta dell’Hotel Trafori e, spostandosi verso le Dolomiti, del Grand Hotel Carezza. Ma la ricerca di Faggioni entra anche nella sfera personale e famigliare di questo pioniere del turismo dolomitico e non solo. Un ritratto a tutto tondo, affascinate e sorprendente.

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