In Zona 110 capannoni non utilizzati

Sono disponibili oltre 150 mila mq coperti e aree per quasi 100 mila mq


Orfeo Donatini


BOLZANO. L'area industriale di Bolzano è ancora una zona produttiva oppure - con esiti in prospettiva evidentemente drammatici per i livelli occupazioni soprattutto per i giovani - si sta avviando ad essere una zona improduttiva? Il quesito emerge in tutta evidenza prendendo atto delle conclusioni cui è arrivata un'indagine effettuata per conto della "Business Location Alto Adige Südtirol spa" su indicazione dell'assessorato provinciale all'industria da parte della dottoressa Alessandra Fusina: sono infatti ben 110 gli immobili e le aree che ad oggi sono disponibili, totalmente o parzialmente, ad ospitare nuove iniziative produttive.

Il dato si concretizza, ancora più dettagliatamente, se si considerano le schede dell'analisi effettuata su ognuna delle particelle prese in esame proprio per essere inutilizzate da tempo: si tratta di ben 150.160 metri quadri su superfici coperte, e quindi quelli che potremmo genericamente definire capannoni industriali, e 97.800 metri quadrati di aree non edificate. Come si può ben vedere sono dati particolarmente allarmanti e che da soli danno la misura della crisi produttiva che negli ultimi anni si è abbattuta, su Bolzano in particolare, oltre che sugli effetti della profonda e spesso radicale trasformazione della presenza stessa del settore industriale in area produttiva con sempre meno produzioni "pesanti" e sempre più piccole e medie imprese.

L'elenco come si può immaginare comprende piccole strutture, ma anche grandi capannoni come nel caso della Dupont di via Siemens che da sola può contare su 14 mila mq coperti e 12 mila di area disponibile; ma poi in rapida sequenza - giusto per citare quelli forse più noti o che in ogni caso sono sotto gli occhi di tutti perchè collocati in prossimità di strade molto frequentate - si possono elencare la Ineco di via Roma con un mpiano di 500 mq sopra la concesionaria Ferrari-Maserati; Anesi arredamenti in via Galilei con ben 4 mila mq coperti; la Palvarini di via Galilei con 3.400 mq coperti; il Panificio Lemayr di via Avogadro con 2.100 mq di laboratorio, 600 di uffici più un appartamento; la ex Ama di via Avogadro con 3.500 mq coperti; la Imes di via Galilei con 2.400 mq coperti; la Gruppo 3000 di via Lancia con 300 mq; la Sir di via Pacinotti con 8.000 mq coperti; il nuovo complesso Psz fra via Ressler e via Siemens con i suoi 6.000 mq coperti; ma ancora l'immobile della Habitat in via Siemens con 5.000 mq coperti al grezzo; la Groupe di via Siemens con 600 mq; la Generalbau di via Volta con 3.000 mq coperti; l'ex Speedline di via Volta della Podini Holding; la Amonn holding di via Siemens; la Otto Massimo di via Siemens con 1.400 mq coperti; la Teldat di via Di Vittorio con 2.100 mq coperti e 1.500 di magazzini; la Castioni e Azzini di via Braille con 1.600 mq coperti; la Generalmarket di via Gobetti con 6.000 mq coperti; il Centrum nuovo centro commerciale della Habitat di via Galvani con ancora 6.000 mq disponibili; la Saire di via Giotto con 5.500 mq coperti; la Giotto nell'omonima via con 800 mq; la Ober-Fin di via Negrelli con 4.400 mq; la Stadler di via Altmann con 2.700 mq; la Walther Italia di via Galvani con 3.500 mq coperti; la Buratti di via Giotto con 1.600 mq; la Trevegel con i suoi 1.500 mq; la W&W di via Einstein con 2.700 o la Sinbiz di via Macello con 3.000 mq.

Una serie di capannoni e aree di Bolzano Nord, ma soprattutto in "Zona" - ad esclusione di tutte le nuove aree disponibili a sud di via Einstein - citate solo per l'entità delle superfici a disposizione e che non conta le decine di "piccole" strutture sotto i mille metri quadri di superficie magari inserite nei cosiddetti condomini produttivi destinati soprattutto agli artigiani. «La piena occupazione in Alto Adige è a rischio a causa della difficile congiuntura economica internazionale ed occorre intervenire a breve termine con interventi correttivi», ha sottolineato l'assessore all'industria Thomnas Widmann.

«E' per questo che abbiamo voluto avere una quadro dettagliato della situazione delle disponibilità strutturali esistenti - ha poi sottolineato - perchè la questione dell'occupazione soprattutto giovanile sarà uno dei temi prioritari dell'attività della giunta. Occorre reagire al più presto e ciò lo faremo in sinergia con l'Università, con la Camera di commercio e con tutte le categorie interessate».

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