«Investiremo un miliardo a Bolzano» 

Kompatscher: «Non è colpa della Provincia se si è fatto di più in periferia. Il capoluogo sconta anni di immobilismo»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Adesso però basta continuare a dire che la Provincia costruisce solo in periferia: la verità è che investiremo oltre un miliardo di euro su Bolzano. Se in questi anni si è investito poco sul capoluogo, la colpa non è della Provincia ma del Comune stesso». Il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher replica così al sindaco Renzo Caramaschi che, dopo mesi di idillio con il numero uno di palazzo Widmann, ultimamente ha cominciato ad avere qualche dubbio sul fatto che le promesse - in particolare in materia di grandi opere stradali - si possano realmente concretizzare.

Messo sotto pressione da opposizione, imprenditoria e cittadini per i disagi causati in viale Druso dalla difficile convivenza tra auto e corsie preferenziali per il metrobus, il sindaco - nella conferenza stampa di lunedì - è tornato a chiedere alla Provincia che si passi dalle promesse ai fatti, mettendo nero su bianco progetti, entità di investimenti e, soprattutto, tempi.

In pratica si chiede che anche a Bolzano vengano fatte le circonvallazioni che si sono costruite in questi anni a Laives, Ora, Bressanone, Brunico, Merano; per non parlare delle gallerie della Val Sarentina e della Val d’Ega.

«In questi mesi - ha assicurato Kompatscher - ci siamo messi d’accordo su cosa fare e su come finanziare le grandi opere a partire da via Einstein; poi ci sono il trasferimento dell’autostrada in galleria e il tram, ma ovviamente non si può pensare di realizzare in pochi mesi quello che non si è fatto in tanti anni. Bolzano sconta l’immobilismo di chi c’era prima. Durnwalder, il mio predecessore, ha sollecitato più volte il Comune a presentare un elenco di proposte indicando le priorità. Non sono arrivate, perché non sono riusciti a mettersi d’accordo: uno voleva una cosa, l’altro un’altra. Così è rimasto tutto fermo».

Mentre anche nei comuni più piccoli dell’Alto Adige si è fatto moltissimo per migliorare la viabilità e quindi la raggiungibilità che, a Bolzano, sta diventando un grosso problema anche per il mondo dell’economia.

«Perché negli altri Comuni si sono messi d’accordo; addirittura si è arrivati a concordare una linea unica, tra più amministrazioni, su una determinata opera. Quando Durnwalder, davanti all’immobilismo di Bolzano, ha avanzato delle proposte, si è sentito rispondere che il capoluogo non voleva intromissioni».

Ma è vero che la prossima settimana in giunta arriverà la variante di Foresta (Lagundo), un progetto da 180 milioni?

«Non arriverà nessuna delibera; ci sarà invece la presentazione di uno studio».

Parliamo dei finanziamenti delle grandi opere per Bolzano: tutto è legato al rinnovo della concessione per l’A22. Sono anni che se ne parla, ancora però non si è passati dalle assicurazioni ai fatti; mentre per le grandi opere realizzate nel resto dell’Alto Adige, i soldi sono arrivati direttamente dalla Provincia.

«Prima cosa - assicura il presidente - il rinnovo della concessione alla A22 ci è stato garantito, in modo particolare dopo quello che è successo a Genova. Seconda cosa: il fatto che si sia scelta questa strada, garantisce al capoluogo una corsia preferenziale rispetto alle richieste che arriveranno dagli altri Comuni e saranno finanziate, in tempi molto più lunghi, con i fondi della Provincia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità