Januth: «In prospettiva è un’opportunità»

MERANO. Günther Januth è cautamente ottimista, ma vuole avere tutte le carte. Subito. Per capire e decidere, in fretta. Sindaco, il bonus da 25 milioni di euro per i due Comuni prima della fusione...



MERANO. Günther Januth è cautamente ottimista, ma vuole avere tutte le carte. Subito. Per capire e decidere, in fretta.

Sindaco, il bonus da 25 milioni di euro per i due Comuni prima della fusione non le sembra modesto vista la posta in palio?

«Quella cifra non può essere valutata da sola, ma va vista come la parte di un tutto. L’accordo prevede molto altro. Considero la fusione una grande opportunità. Ma è giusto apportare i correttivi che servono».

L’idea di prevedere due presidenti la trova d’accordo?

«È stato ipotizzato un sistema dualistico, con un consiglio di sorveglianza e uno di gestione, che avranno compiti ben distinti. La necessità di avere due presidenti andrà poi dimostrata sul campo. In ballo ci sono, infatti, anche importanti aspetti commerciali, fiscali e legali».

Come valuta la scelta del cda di Aew (4 a 1, con il presidente Mauro Marchi isolato) di non sostenere la delibera favorevole alla fusione, soprattutto per il nodo irrisolto legato alle concessioni?

«In realtà il cda di Aew ha deciso all’unanimità di trasmettere gli atti ai Comuni proprietari sottolineando che la documentazione pervenuta era incompleta. Per decidere bisogna sapere tutto. E chi cerca di sottolineare spaccature che non esistono preferisce alimentare inutili strumentalizzazioni in una fase delicata come questa».

Nell’ipotesi di accordo si fa riferimento anche a 18 milioni di dividendi per Bolzano e Merano (9 milioni a testa) per cinque anni indipendetemente dall’andamento del mercato. È una pretesa giustificata?

«Visto quello che già oggi incassano i due Comuni ritengo che, per quanto attiene i dividendi, non siano state previste novità sconvolgenti».

C’è chi ritiene sia sbagliato assegnare alla Provincia, anche nella nuova società, il controllo della maggioranza delle quote. E questo soprattutto dopo lo scandalo Sel. Giusto così?

«Prima di firmare l’accordo sarà nostra premura prevedere adeguati contrappesi a vantaggio dei Comuni. Merano e Bolzano saranno tututelate, come è giusto che sia e non sarà la Provincia - da sola - a dettare la linea».

Lei e Spagnolli siete consapevoli di giocarvi, in questo mese e mezzo, la partita più importante dei prossimi cinquant’anni per le casse dei rispettivi Comuni?

«Sicuramente, almeno da parte mia, c’è la convinzione di dover valutare bene ogni singolo dettaglio di questa fusione. Sul piatto c’è un accordo di prospettiva, del quale potrebbero beneficiare anche le nuove generazioni. Non accorgersene, anche dopo tutto quello che è successo, sarebbe miope».

Che ruolo avranno in questa partita i due consigli comunali?

«Mah, direi un ruolo chiave. In questa fase sono io il primo, assieme ai colleghi di giunta, a voler capire bene di cosa stiamo parlando. Quando otterremo le integrazioni richieste sarò pronto ad andare in consiglio e a sostenere l’ipotesi di fusione».

Quante chance ci sono che la fusione vada a buon fine?

«Salvo sorprese, sono cautamente ottimista. La fusione offre buone prospettive».(max)

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