La guerra

L'Alto Adige pronto ad accogliere fino a quattromila profughi 

Il governatore Arno Kompatscher: «La stima è di 4 milioni di arrivi in Europa, 400 mila in Italia e 4 mila da noi. Faremo di tutto per aiutare». In provincia sono già arrivati centinaia di rifugiati


Valeria Frangipane


BOLZANO. In fuga dalle bombe. Mano a mano che le truppe russe avanzano in Ucraina a decine di migliaia abbandonano le case, premono sul confine orientale ed entrano nei paesi dell'Unione europea. Le immagini con i bambini che piangono sono strazianti.

L’Alto Adige intanto si prepara all’accoglienza e mette a disposizione 1,5 milioni di euro dal fondo di riserva. Il presidente Arno Kompatscher ha in mano le stime, lo scenario che ci aspetta. «In Europa - dice - sono attesi 4 milioni di profughi che significa 400 mila in Italia e fino a 4 mila in Alto Adige. Siamo molto preoccupati. Sempre dalla parte di bimbi, anziani, giovani, donne e uomini in cerca di salvezza. E ci stiamo preparando per accoglierli al meglio».

La Provincia ha messo in piedi una task force per coordinare gli aiuti. E la Protezione civile ha dato il via alla realizzazione di una struttura di prima accoglienza che è appena entrate in funzione. Si tratta di una centro di primo intervento in un edificio di proprietà della Sta (Strutture Trasporto Alto Adige), accanto alla Fiera.

Dice l’assessore alla Protezione civile Arnold Schuler: «Lì i profughi saranno assistiti al meglio. Verranno sottoposti a test anti Covid, otterranno assistenza medica e saranno rifocillati. Chi vorrà sarà trasferito nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas). Al momento ci sono una cinquantina di posti a disposizione tra gli ostelli di Bolzano e Merano, successivamente aprirà anche Bressanone, a Lana c'è “Haus Henry”, in grado di ospitare fino a 30 persone.

In città sono già arrivati numerosi profughi, oltre 250 secondo le ultime stime ma il numero cresce di giorno in giorno. Liliana Di Fede, direttrice Assb, ha ricordato le prime famiglie arrivate, 9 famiglie ospitate tra l’ostello di via Renon, B&B ed hotel in attesa che si liberino posti nei Centri di assistenza straordinaria. A proposito il sindaco Renzo Caramaschi torna a ribadire l’importanza di aprire alle famiglie la struttura dei Bagni di Zolfo, di proprietà Ipes, gestita dalla Caritas. Molti i privati, gli enti, le imprese che vogliono dare una mano. Eventuali segnalazioni di immobili messi a disposizione possono essere inviati alla Ripartizione politiche sociali (via mail a fluechtlinge.profughi@provinz.bz.it) o ai Comuni.

La Provincia pianifica a medio e lungo termine per offrire prospettive a donne e bambini. Si sono stretti i contatti con le direzioni all’istruzione per poter integrare il più facilmente possibile i piccoli rifugiati negli asili e nelle scuole. Si lavora per inserirli in classe attraverso le “classi di benvenuto”. Previsti biglietti gratuiti per l'utilizzo dei mezzi pubblici.

Pronta accoglienza dei profughi ucraini, trasporto nelle zone di frontiera del materiale donato da altotesini e trentini e costruzione di un campo profughi in Moldavia non appena verrà individuata l’area. Klaus Unterweger - capo della Protezione civile - parla di 500 tende a metà tra Bolzano e Trento. Dice il governatore trentino Maurizio Fugatti: «Non appena sarà individuata un'area idonea sarà effettuato un sopralluogo da parte di una delegazione trentina e altoatesina. Successivamente partirà la colonna mobile della Protezione civile per l'allestimento del campo, la cui gestione sarà affidata alle realtà competenti».













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità