La Boschi brinda: «Pronti a fare opposizione» 

Festa di “ringraziamento” per la neo eletta e Bressa, poi cena con vertici Pd e Svp La sfida: «Adesso ripartiamo per le provinciali». Caos romano, timori per l’A22


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Festeggiare l’elezione, ammettere la sconfitta. Maria Elena Boschi è tornata ieri a Bolzano per il brindisi di ringraziamento con i tesserati del Pd: «Grazie a tutti, siete stati il valore aggiunto». Se n’era andata lunedì mattina, certa dell’elezione alla Camera nel collegio di Bolzano, diretta a Roma per affrontare il flop del Pd e le dimissioni di Renzi. Ieri qualche decina di persone compresse in via Montello, Bolzano bene, nel circolo «Riceviamo insieme» con Boschi e Gianclaudio Bressa, neo senatore del collegio. Un aperitivo, fragole e stuzzichini, poi via alla cena con i vertici del Pd e della Svp.

C’è da discutere delle trattative che partiranno a Roma per il governo, delle provinciali, del lavoro da fare in Parlamento, dove Bressa guiderà probabilmente il Gruppo per le autonomie, decapitato dei trentini. «Essere in cinque o in dieci, la differenza non è così enorme», dice Bressa, «Ciò che fa la differenza è la capacità di iniziativa politica e quella non mancherà. Poi vedremo... Non abbiamo la minima idea di quale governo avremo». «Abbiamo perso, non possiamo che stare all’opposizione», poche parole del segretario Alessandro Huber. Da qui riparte Maria Elena Boschi, che ribadisce questa, che è la linea di Renzi e anche la sua: «Grazie Alessandro Huber e grazie a tutti voi. Abbiamo portato avanti insieme questa battaglia, come coalizione. Qui il risultato è stato positivo, anche grazie al buon governo della città e del territorio. Staremo all’opposizione, dove ci hanno messo i cittadini». Quella del Pd sarà, aggiunge Boschi, «una opposizione responsabile, come è nella nostra storia».

Parlando ai tesserati Pd e al gruppo che ha seguito la campagna elettorale, da Huber, a Carlo Costa, Christian Tommasini, tra gli altri, Nadia Mazzardis e Uwe Staffler, Maria Elena Boschi utilizza il «noi» e pensa alle elezioni provinciali: «Siamo pronti a ripartire per le sfide imminenti. Manterrò l’impegno di essere qui il più spesso possibile. Tra l’altro è bello tornare, non è certo un peso».Anche Bressa sta sulla sponda dell’opposizione: «È l'unica strada percorribile, alla luce di un risultato elettorale del genere, che nessuno poteva immaginare in questi termini. Nella mappa nazionale dei collegi però, tra tanto blu, spiccava il rosso dei collegi che qui siamo riusciti a confermare». Su alcuni siti nazionali circolava ieri l’indiscrezione che Renzi starebbe pensando a Maria Elena Boschi per la presidenza del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza). Con i governi Renzi e Gentiloni era stata instradata la procedura per il rinnovo della concessione A22 alla futura società in house. Il dossier è ancora aperto, con nodi tecnico-giuridici da sciogliere. In Provincia c’è allerta. Un governo «non amico» può mettere a rischio la concessione, nonostante il principio sia stato fissato nella legge di stabilità? Così Bressa: «Con una operazione così delicata l’intoppo può spuntare in ogni momento». Dopo il brindisi, Maria Elena Boschi chiacchiera con le persone che ha iniziato a conoscere durante la campagna elettorale Le chiedono dei risultati elettorali, del Pd e di Renzi. Nel suo discorso, Maria Elena Boschi non ha accennato a una autocritica. Secondo Bressa, il Pd deve ripartire: «Non basta eleggere un nuovo segretario, è una questione secondaria, serve invece un congresso per parlare della nostra cultura politica».

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