La passeggiata “si-cura” col bar che porta cultura 

Una rete in via Rovigo. Una serie di eventi di associazioni di quartiere fanno perno sul locale aperto dalla coop sociale Eureka sul lungo Isarco 



Bolzano. Tra ponte Roma e i ponti Palermo e Resia i Prati diventano passeggiate dall'identità fluida, sospesa tra l'essere transito (delle ciclabili), giardino (a ridosso dei quartieri) ma rischiando spesso di rimanere periferia. Ora invece ci prova, quel tratto di città, a diventare anche luogo di sviluppo di una comunità. «Se gli spazi pubblici si riempiono di cose e di persone, allora la paura si allontana e anche chi la induce» dice Alessandra Berloffa, che dirige la coop Eureka. Perché la novità è questa: si prova a costruire una rete strutturata di iniziative e di volontà, tra la coop, la Strada -der Weg, le associazioni con le quali si è messo in piedi il progetto “Semirurali social park”, le circoscrizioni, il Comune, le altre coop bolzanine avendo come fulcro quel tratto di parco urbano dove sbocca la fine di via Rovigo. Lì c'è un bar, che si chiama Eureka e un negozio “All together”, tutti insieme, gestito dalla cooperativa che porta il suo nome e che ha già tentato, con successo, di organizzare eventi, allestire concerti, presentare libri, programmare mostre d'arte.

«Chiamiamo giovani artisti e chiediamo loro di provarci» spiega Alexa Bonfanti, la presidente. E adesso? «L'idea, la proposta, è di rendere tutto questo una rete stabile, un percorso strutturato attraverso cui far vedere quello che accade qui e nel mondo in tante discipline, ma di proporlo a diretto contatto con la gente». Magari coinvolgendo gli anziani che siedono sulle panchine, i giovani che se ne vanno al Twenty («e invece chiederemo loro di riattraversare il ponte, venire da questa parte e mettersi in gioco...»), i bolzanini che tornano dal lavoro in bicicletta la sera, gli abitanti dei quartieri alle spalle del bar. Ieri, ad ascoltare questo intenso rilancio di iniziative, c'erano anche Renzo Caramaschi e Juri Andriollo. Per quest'ultimo è così che il sociale, di cui detiene il dicastero “si può tradurre in umana occupazione degli spazi pubblici, in presenza civile capace di allontanare i malintenzionati che, di questi tempi, possono incidere sulla vita delle persone”. E dunque occupazione e non (solo) repressione. Eventi invece che (solo) controlli di polizia. «Perché - aggiunge il sindaco -se le piazze e i giardini si popolano di cittadini, si spopolano da tutto il resto. Di cose che fanno male al vivere civile. Ecco, il Comune costruisce le ciclabili, fa le strade, riqualifica le piazze e cura i giardini ma poi tutto questo deve trovare vita. È così che Bolzano sarà sempre più bella...». E intanto il Comune promette di sostenere l'iniziativa. Eureka , ieri, non era più sola a darsi da fare tra cittadini e volontari. Si troverà l'occasione di mettere insieme un tavolo con tutti i soggetti interessati avendo, davanti, la prospettiva di un tratto di città, questo tra i due ponti, da rivitalizzare partendo dal basso. Magari partendo da un bar, l'Eureka. Notizie? Poco dopo la cerimonia di varo delle iniziative, Caramaschi era al telefono con Peter Paul Kainrath, anima e corpo di Transart e del Busoni. L'impegno, ancora solo formale, è portare un pianoforte e un giovane talento a suonare nel verde, la sera, tra la gente che passeggia. P.CA.















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