La proposta della giunta prende zero voti: record

Democrazia diretta, La Commissione Affari Istituzionali stronca il progetto Rösch Sindaco pugnalato da tutti e 5 i membri della maggioranza e dai 3 di opposizione


di Giuseppe Rossi


MERANO. Appare più complicato del previsto l'iter per l'approvazione delle modifiche dello statuto comunale verso l’ampliamento della democrazia diretta e partecipativa. A partire dal voto in commissione affari istituzionali e bilancio del Comune. L'altra sera la proposta messa sul tavolo dalla giunta del sindaco Paul Rösch ha ottenuto zero, dicasi zero, voti favorevoli, un voto contrario e sei astensioni. Negli ultimi trent'anni in Comune non era mai accaduto che una proposta della maggioranza in commissione - dove i partiti di governo in questa consiliatura prevalgono per 5 membri a 3 – non ottenesse neppure un voto favorevole. Assente il consigliere Karl Freund (Svp), nessuno degli altri sette presenti, presidente Giorgio Roat compreso, ha ritenuto di appoggiare la proposta votata in giunta. I membri della commissione presenti al momento del voto erano oltre al presidente, Kurt Duschek (indipendente), Lucia Giampieretti (Pd), Georg Hörwarter (Svp), Walter Taranto (Civica), Adriana Valle (M5S) e Otto Waldner (Freiheitlichen).

Ma di quale è la proposta che non piace a nessuno? La giunta, al termine di una riunione interpartitica, ha deciso di trovare una soluzione di mediazione tra i puristi dei referendum (che vorrebbero quorum 0 e grande potere decisionale al popolo) e gli scettici, disposti solo ad applicare i quorum massimi previsti dalla legge regionale. Per indire un referendum confermativo, abrogativo o consultivo serviranno le firme del 5% degli aventi diritto al voto registrati nelle liste elettorali, stiamo parlando di poco più di 1.500 firme tra i maggiorenni, che però potranno essere raccolte non in tutta fretta ma in un lasso di tempo ampio, sei mesi. Di fatto la maggioranza quadripartito che governa Merano ha deciso di applicare la percentuale prevista dalla legge regionale, né più, né meno. Per essere dichiarato valido l'esito del referendum sarà però necessario che il 20% degli elettori si rechi alle urne e voti pro o contro il quesito referendario: 6 mila elettori rispetto a una popolazione di 40 mila abitanti. La legge regionale prevede al massimo un quorum del 25%, ma c'è anche chi avrebbe voluto un quorum 0, ovvero referendum valido con qualsiasi numero dei votanti. Con il rischio che se il referendum, come dovrebbe essere, è su un argomento impattante per il futuro della città potrebbero decidere in pochi. Si pensi ad esempio alla realizzazione del garage in caverna sotto Monte Benedetto.

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