La Provincia: entro l’anno «patentino» per le badanti

Stocker: «Non serve l’albo ma una certificazione può aiutare molto le famiglie» In Alto Adige ci sono 5872 contratti (+2,1%): guadagnano 13 mila euro l’anno


di Massimiliano Bona


BOLZANO. A proporlo sono stati i sindacati e le coop, ma l’idea del «patentino» (una certificazione sulle competenze, non linguistiche) per le badanti piace molto anche all’assessora provinciale Martha Stocker, che si dice pronta a sostenere l’iniziativa – anche con contributi pubblici – per formare le molte donne straniere che assistono anziani e disabili. «Penso all’igiene - commenta l’assessora - alla sicurezza, alla fisioterapia ma anche all’alimentazione. Sarebbe importante che queste donne ne sapessero di più, specie se arrivano da realtà profondamente diverse dalla nostra». L’idea, iniziale, di realizzare un albo «ad hoc» per le badanti è stata bocciata dall’Unione Europea, ma nulla vieta di istituire un elenco provinciale con i nomi delle aspiranti-badanti che hanno superato un corso di almeno un centinaio di ore tenuto da enti accreditati, coop e sindacati inclusi. «Tra l’altro - prosegue Martha Stocker - potremmo essere tra i primi ad attivarci in Italia. Se le parti che oggi ci stanno ragionando troveranno un’intesa i tempi potrebbero essere maturi già entro l’anno».

Quante sono e quanto guadagnano. In controtendenza rispetto al resto d’Italia il numero delle badanti (regolari) in Alto Adige è in costante aumento. «I contratti depositati - spiega Marco Pirolo della Cgil - sono 5.872 e sono in aumento del 2,1 per cento. Nel resto d’Italia stiamo assistendo, invece, ad una generale flessione». Queste, ovviamente, sono le cifre ufficiali, ma secondo gli stessi sindacati in Alto Adige le figure professionali che assistono gli anziani a casa sono almeno 9 mila, con una quota consistente di badanti e colf in nero. Gli stipendi, almeno quelli dichiarati, sono medio-bassi. «Per le badanti - prosegue Pirolo - lo stipendio medio annuo è di 13 mila euro, mentre per le colf, anch’esse in gran parte straniere, la retribuzione oraria è di 7 euro».

Le badanti, se conviventi e a tempo pieno, guadagnano da un minimo di 625,15 ad un massimo di 966,15 euro al mese. Il livello massimo prevede l’assistenza di persone non autosufficienti, «comprese le attività connesse al vitto e alla pulizia della casa».

I corsi sono gettonati. I corsi di formazione, in realtà, sono numerosi e c’è già chi rilascia attestati di frequenza. La Cgil, ad esempio, li tiene a Merano al Circolo unificato dell’Esercito di via Mainardo 132. Il prossimo appuntamento è per domenica e la tutor d’aula è Elena Fabiani. Tra le materie spiccano la tipizzazione delle disabilità (traumatiche, patologiche, sensoriali ecc.), le attività di intrattenimento utili con l’anziano per mantenere le competenze, tecniche e metodi per comunicare con i disabili e la sicurezza degli utenti.

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