La «trincea» del caffè a 1 euro

Nei bar di piazza Matteotti e via Torino gli esercenti non aumentano la “tazzina”



BOLZANO. La frontiera dell'euro che resiste ai rincari rimanendo aggrappata alla propria vocazione popolare. Quello che accade in alcuni bar sull'asse piazza Matteotti-via Torino è qualcosa più di una strategia di mercato e attinge a piene mani nella simbologia delle attività di quartiere. Bloccare il caffè, espresso o macchiato, all'euro tondo è la scelta che hanno fatto i bar Da Marco, Sarah e Cin Cin. Un trittico significativo che cerca di fare una sintesi tra business e clientela.

«E' assolutamente fattibile - taglia immediatamente la testa al toro Paolo Viale, titolare del bar Sarah - anche in termini economici. E' vero che la materia prima ha subito rincari davvero consistenti, nell'ordine del 20% in pochi mesi, però preferisco tenere basso un prodotto largamente richiesto e popolare. Tra l'altro accade che il cliente rimanga sorpreso di risparmiare 10 o 20 centesimi e decida di tornare. In questo modo aggiungi una ventina di caffè al giorno e sei già rientrato». Quanto costa questa preziosa materia prima? «Una media di buona qualità si attesta sui 19-20 euro al chilo, quelle più care toccano vette di 23-24. Onestamente si può anche scegliere di aumentare di qualche centesimo altre bevande meno diffuse, anzichè il caffè».

Pochi metri di fronte si trova il Cin Cin, nome storico della strada che più che un bar in senso stretto è una trattoria. Di fatto, però, è uno dei punti di ritrovo. «Un euro per il caffè o il macchiato al banco o seduti all'esterno - spiega la titolare Alessandra Zaninotto - senza variazioni. Sembra un dettaglio, ma fa la differenza perchè alcuni locali applicano dieci o venti centesimi in più per la piccola, ma comunque presente, lavorazione in più del macchiato». Scusi, ma quali sono i costi vivi per il semplice caffè? «Prima di tutto la materia prima passata da 16 a 19 euro in sei anni, poi c'è tutto l'aspetto della manutenzione della macchina con spese specifiche per i prodotti di pulizia a cui va aggiunto il sale grosso. Alcuni locali ottengono l'attrezzatura in comodato d'uso, ma i pezzi di sostituzione vanno pagati di tasca propria e, considerata la frequenza d'utilizzo, non è poi così infrequente. Detto questo mantenere il prezzo a un euro è sicuramente sostenibile».

Chiudono il trittico Giuseppe Rocca e Key Rocca dietro il bancone di Da Marco in piazza Matteotti. «Noi spendiamo tra i 16 e i 19 euro per un chilo di caffè e con quello ne facciamo circa 120. Di media utilizziamo poco meno del sacco intero in una giornata ed è proprio il giro continuo a permettere il prezzo ridotto a un euro senza troppe preoccupazioni. Siamo i primi ad essere contenti di poter offrire questo alla nostra gente». Sia chiaro: tutta la zona può essere considerata un cordone della tazza economica anche su altri banconi considerando che al Romagnolo, al Warasin o al Cafè New Giamar non si supera mai l'euro e dieci centesimi.













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