Laimer si «salva» la villa intestando tutto ai figli

Per il momento l’immobile non può essere sequestrato in quando conferito nel 2008 ad un fondo patrimoniale familiare. La Procura chiede la revocatoria


di Mario Bertoldi


BOLZANO. La villa di Tirolo dell’ex assessore Michl Laimer, travolto dallo scandalo Sel per le concessioni idroelettriche truffaldine, non avrebbe potuto essere posta sotto sequestro a garanzia dei crediti che la Provincia automa di Bolzano potrà vantare a titolo risarcitorio. Lo ha stabilito la Corte dei Conti che, con un’ordinanza ad hoc, ha ora accolto l’istanza dell’avvocato difensore Gerhard Brandstätter dissequestrando l’immobile. In sostanza la Corte ha preso atto che non ci sono i presupposti giuridici per un sequestro conservativo della villa dato che l’immobile, dal 2008, non appartiene più formalmente all’ex assessore ma è stato affidato ad un fondo patrimoniale familiare (a favore ovviamente di moglie e figli) con un atto di conferimento tuttora giuridicamente valido. Ed è proprio su questo punto che si è spostata l’azione del procuratore contabile Robert Schülmers il quale l’altro ieri ha annotato ufficialmente la richiesta dell’azione revocatoria che sarà discussa in luglio sempre davanti alla Corte dei Conti e che dovrebbe portare ad invalidare proprio l’atto di affidamento dell’immobile al fondo patrimoniale in questione. In effetti a seguito dell’annotazione sul libro fondiario dell’azione revocatoria chiesta dalla Procura contabile, il sequestro non risulta neppure più necessario in quanto l’immobile qualora fosse oggetto di una compravendita potrebbe comunque essere «recuperato» (in caso di accoglimento dell’azione revocatoria) con annullamento degli effetti giuridici del passaggio di proprietà. L’immobile sarebbe comunque, a quel punto, messo a disposizione del creditore, nel nostro caso la Provincia autonoma di Bolzano. L’azione revocatoria, già annotata dalla Procura contabile , è dunque già un atto di forte tutela del credito vantato dalla Provincia per i danni provocati dallo scandalo Sel. Ovviamente l’ex assessore Michl Laimer potrà opporsi anche all’azione revocatoria sostenendo che il conferimento dell’immobile al fondo familiare non sarebbe stato deciso per sottrarsi agli obblighi risarcitori derivanti dal patteggiamento per lo scandalo Sel. Sotto questo profilo la difesa farà notare che il conferimento al fondo è avvenuto nel 2008, ben cinque anni prima del patteggiamento in questione. Ma è anche vero - potrà sostenere la Procura - che l’ex assessore Laimer decise il conferimento al fondo dopo gli atti illegittimi sulle concessioni idroelettriche e dopo il “campanello d’allarme” costituito dal sequestro dei beni privati degli amministratori della Sta (holding provinciale) nell’ambito dell’indagine per presunto danno erariale sull’aumento di capitale dell’aeroporto di Bolzano.

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