Le frontiere da superare

di Paolo Valente


Paolo Valente


Si possono avere dei dubbi sul concetto di “storia condivisa”. Per vari motivi. Ma una cosa è certa, per dirla in modo terra terra ed interpretando il senso comune: è sempre di gran lunga preferibile la storia che unisce rispetto a quella che divide. Purché, sia chiaro, la sua narrazione sia sinceramente vincolata alla ricerca della verità. Cioè non un racconto di comodo, che smussa gli angoli, per non dare fastidio a nessuno. Magari omettendo i fatti più controversi e tacendo su certi eventi.
Che hanno aperto ferite non ancora rimarginate. La verità, per quanto male possa fare, resta sempre la migliore medicina. Quella che può eliminare le cause e non solo (temporaneamente) i sintomi della malattia.
La pubblicazione del primo volume sulla storia dell'Alto Adige destinato alle scuole di tutti i gruppi linguistici è un passo fondamentale. Curato dagli storici e insegnanti Carlo Romeo e Erika Kustatscher, "Passaggi e prospettive. Lineamenti di storia locale" è un opera che nasce da un dialogo e si ripromette di promuovere ulteriore confronto. Come ha spiegato Erika Kustatscher nel presentare il lavoro, si tratta di un libro di storia «al di sopra dei gruppi linguistici» («sprachgruppen ubergreifend»).
Ovvero non una semplice operazione di compromesso tra posizioni diverse, ma il frutto di un cammino comune che pur partendo dai punti di vista differenti arriva ad una conclusione che sta «più in alto», che è in qualche modo migliore, più completa, più vicina alla verità. un'operazione di sintesi in senso classico, ovvero non la banale somma di due elementi, ma il loro superamento. Un nuovo "tutto" che è di più della somma delle parti. "Il dialogo è una ricerca della verità autentica, comune, guidata dal rispetto".
La pubblicazione di "Passaggi e prospettive" è un evento rivoluzionario per diversi motivi.
Tocca aspetti sensibili come la storia e la scuola e coinvolge direttamente, presupponendo una scelta di campo, i responsabili della cosa pubblica. Non è più, come in passato, il risultato della riflessione di persone e gruppi lungimiranti che operano "malgrado la politica", ma è la stessa politica locale che, finalmente, prende atto della necessità del dialogo per offrire a giovani e meno giovani prospettive di autentico sviluppo. Che vuole tener conto, nel fare le sue scelte, della varietà culturale che caratterizza questa terra. Lo si spiega nella premessa al volume firmata dal presidente della Provincia e dagli assessori a scuola e cultura. Sono parole che ora vanno applicate a tante altre situazioni. Come ricordava il rettore della LUB Walter Lorenz nell'aprire l'anno accademico, il Sudtirolo dispone di risorse spirituali e intellettuali di grande valore, tra le quali il plurilinguismo e la possibilità di essere partecipi di molte culture.
Il libro, si diceva, tocca aspetti sensibili. In primo luogo la storia che da terreno di scontro ideologico, quale essa è stata nell'ultimo secolo, diviene ora luogo di incontro. La storia vista non come uno strumento al servizio del potere, ma come un modo per capire la situazione presente ed imparare a ragionare in prospettiva.
In secondo luogo la scuola. Claus Gatterer ha spiegato bene, nei suoi studi, come la scuola fin dalla seconda metà dell'800 fu un campo di battaglia «in cui lavagne e gessetti servivano da armi. maestre e maestri si sentivano soldati in prima linea sul fronte delle nazionalità e come tali si battevano».
Che oggi donne e uomini di scuola possano mettersi finalmente a disposizione del dialogo e della riconciliazione - come avviene in altre parti d'Europa e del mondo - è un fatto importante.
Il libro «Passaggi e prospettive», infine, è la migliore risposta a chi ancora vorrebbe consolidare, spostare, tracciare nuovi confini. dire che le frontiere, oggi, non vanno più difese né spostate, ma definitivamente superat













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi
la promessa

Kompatscher: «Adesso basta: stop a case costruite per i turisti» 

L’emergenza abitativa. La risposta del governatore ai sindacati: «Gli alloggi nelle nuove aree convenzionate solo per residenti stabili». I rappresentanti dei lavoratori: «La zona di ponte Roma resti produttiva». Il sindaco: «Bisogna ampliarsi nei centri limitrofi»


antonella mattioli

Attualità