La protesta 

Le precisazioni dell’ Ipes sull’alloggio di via Cagliari

BOLZANO. L’Ipes interviene per alcune precisazioni sull'articolo pubblicato su queste pagine l'8 marzo. «Partiamo da un dato di fatto – scrive l’Istituto per l’edilizia sociale – . Gli inquilini...



BOLZANO. L’Ipes interviene per alcune precisazioni sull'articolo pubblicato su queste pagine l'8 marzo. «Partiamo da un dato di fatto – scrive l’Istituto per l’edilizia sociale – . Gli inquilini Genchi e Bevilacqua dal 2015 non pagano regolarmente l'affitto e le spese accessorie, nonostante numerosi solleciti. Ciò ha indotto l'Istituto ad applicare i provvedimenti di legge che avrebbero portato allo sfratto degli stessi dall'alloggio di via Cagliari 15, fissato in data 7 marzo 2019. Sfratto per il momento sospeso. Si fa presente che gli inquilini Bevilacqua- Genchi non si sono mai preoccupati di contattare l'Istituto per trovare una soluzione». Per quanto riguarda invece il problema della muffa nell'alloggio, Ipes ricorda che nel 2009, a Nicoletta Genchi era stato assegnato un alloggio di 52,88 metri quadri netti in via Torino 81. Nel 2010, Nicoletta aveva segnalato la presenza di muffa in cucina e nella stanza da letto, ma il sopralluogo del tecnico Ipes aveva constatato la non corretta areazione dei locali e e aveva fornito all'inquilina le indicazioni necessarie. Il problema muffa per quanto riguarda l'alloggio di via Torino finisce lì. «Due anni più tardi – spiega Ipes – , ovvero nel 2012, la signora Genchi, dopo aver messo al mondo il secondo figlio e aver accolto in casa il signor Marco Bevilacqua, chiede che venga assegnato alla famiglia un nuovo alloggio di maggiore superficie. Nel gennaio 2013 la signora Genchi accetta l'alloggio di via Cagliari 15, di metri quadri 79,29 e chiede che venga riconosciuta la presenza del compagno “more uxorio”. Nell'ottobre 2014 la famiglia Genchi-Bevilacqua segnala all'Ipes la presenza di muffa nei locali dell'alloggio (fino ad allora non era mai stata segnalata muffa). A sopralluoghi e controlli da parte dell'Istituto segue una vicenda giudiziaria, promossa dagli inquilini. Il tribunale dà ragione all' Ipes e impone ai ricorrenti il pagamento delle spese processuali. Per quanto riguarda l'affitto, l'Ipes dal 2015 ha applicato, alla famiglia Genchi-Bevilacqua il canone provinciale, così come ad altri inquilini, dopo aver invitato due volte la stessa a compilare il questionario sui redditi, senza mai ottenere risposta».













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