la storia

Lezione di civiltà dagli alunni bolzanini

Gli studenti delle Fermi in gita all’Elba trovano montagne di rifiuti sul Monte Calamita e ripuliscono 13 chilometri di sentieri


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Questi ragazzi che vengono qui come turisti, per ricevere lezioni di educazione ambientale, hanno tanto da insegnare a tutti noi». Si chiude così la lettera pubblicata, in questi giorni su “Elbareport”, quotidiano online dell’isola, e firmata da Giacomo Luperini, una guida ambientale del posto. I ragazzi in questione sono i 59 alunni della seconda media delle “Fermi” di via Castel Flavon ad Oltrisarco che hanno trascorso cinque giorni all’Elba.

Il viaggio-studio nell’ambito di un programma di educazione ambientale che la scuola, diretta da Laura Bertoni, porta avanti da oltre 10 anni. Cosa hanno fatto? Hanno dato una lezione di civiltà agli adulti. È accaduto appunto all’Elba meta fissa - in passato era stato il Giglio - delle seconde classi, quando in programma c’è la macchia mediterraneo, dopo che in prima media, si studiano la flora e la fauna alpina con escursioni guidate con le guardie forestali.

«Il gruppo - scrive la guida dell’Elba - si è ritrovato dinnanzi a uno spettacolo deprimente: tantissimo pattume abbandonato per chilometri sul percorso della “Legend cup” (la gara di mountain bike che si corre a metà maggio all’Elba), composto da borracce vuote, barrette energetiche, energy drink, vitamine e altri gingilli usa e getta per sportivi. Il contrasto tra una natura tanto bella e l’abbandono di tanta bruttura, specie in un Parco Nazionale e dopo giornate spese insieme a parlare di rispetto per l’ambiente che ci circonda, li ha lasciati attoniti. “Perché fanno questo?”, mi ha chiesto più d’uno. Non ho saputo rispondere. Quello che mi ha stupito è stato vedere i ragazzi partire autonomamente nella raccolta dei rifiuti. Nel corso di una breve escursione di 13 chilometri, hanno raccolto un sacco dell’immondizia pieno di ciò che non sarebbe toccato a loro pulire e lo hanno fatto seguendo un semplice e raro ragionamento: la situazione non mi aggrada, e quindi agisco per cambiarla».

Quel sacco pieno di rifiuti, abbandonati durante la gara e raccolti dai ragazzi, è adesso motivo di grande soddisfazione per Paola Gaetano e Mauro Sparapani, i due insegnanti che con passione da anni stanno portando avanti il progetto triennale di educazione ambientale, e i colleghi Daniele Masé e Raffaele Ciavarella, che hanno accompagnato il gruppo.

«È la dimostrazione - dice la professoressa Gaetano che alle Fermi insegna Scienze - che la scuola può fare molto. Quando si riescono a coinvolgere in progetti interessanti e interattivi com’è questo che si articola nel triennio, i ragazzi recepiscono. E lo hanno dimostrato indignandosi davanti a quei sentieri del Monte Calamita, un paradiso naturale, “sporcati” dai rifiuti abbandonati durante la gara di mountain bike. La cosa bella è che non si sono limitati all’indignazione, mi hanno chiesto se avevo un sacco per raccogliere borracce abbandonate e carte di barrette energetiche, gel e drink».













Altre notizie

La città

La rinascita green della piazzetta Schgraffer a Bolzano è completata

L’assessora Chiara Rabini: «Il progetto prevedeva la creazione di un giardino con tavolini e alberi reinterpretato secondo la sua forma originale, tenendo conto di conservazione storica, flessibilità e adattamento climatico. Questo dare un luogo accogliente, verde e vivace alla comunità»

Attualità