«M5S e Lega, i bolzanini sono diventati “normali”» 

Il sociologo Scaglia: «Il voto in città dimostra che si sta cercando di uscire dalla logica del gruppi linguistici. Il Pd viene visto come un partito di potere»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Bolzano italiana è cambiata? Beh, mi sembra sia passata dalla scelta secca tra il nazionalismo della destra classica e l'autonomismo un po' burocratico del Pd, ad un confuso tentativo di normalizzazione. Di provare a scegliere oltre la visione di gruppo pura e semplice...». Vede questo, professore, nel successo di Lega e M5s anche qui? «C'è l'onda nazionale, certo, ma anche una nuova generazione di elettori delusa sia da chi non l'ha difesa dai "tedeschi", sia dagli alleati storici della Svp al potere che si sono chiusi nel puro mantenimento dell'esistente. E poi l'immigrazione, le paure che tolgono specificità anche all'autonomia hanno contato». Antonio Scaglia, docente all'università di Trento, cerca di dipanare quel groviglio di indicazioni che emerge dal voto.

Vede nero, professore?

Non proprio. Mi spiego: avrei voluto che il superamento del classico schema italiani nazionalisti-italiani autonomisti fosse avvenuto attraverso un percorso più consapevole, più maturo... ma non riesco a vedere solo negatività...

E che cosa?

Un desiderio, confuso indubbiamente, spinto anche dal livore che si respira nel Paese verso il ceto politico, ma comunque un desiderio di essere altoatesini in modo normale. La Lega infatti non è nazionalista, i grillini chissà cosa sono ma in ogni caso tutti e due non parlano sempre di identità.

Una protesta per una politica che non cambia?

Sì. Bisogna partire da un dato: la comunità italiana dell'Alto Adige, che è soprattutto urbana e dunque rappresentata in particolare a Bolzano, ha una identità fragile. È chiaro dunque che è meno, come dire, disciplinata. È mobile. E fino a quando c'era la rete sociale della Dc, come in Trentino, sapeva dove andare».

Ma il Pd non ha raccolto questa eredità ex Dc e ex Pci?

All'inizio, forse. Ma oggi ha due problemi: nessuno si dimette e questo significa che non sa cambiare strada o riformarsi e poi che è molto identificato con la conservazione, con il potere. E dunque con la Svp. Non è male , in teoria, questa trasversalità interetnica. Ma dovrebbe essere declinata in modo più popolare.

Ma anche in Trentino è andata male per Pd e Patt...

Attenzione. In fondo il Patt resta un partito di popolo. Anche dopo questo voto. Il Pd altoatesino invece, non è riuscito a ragionare e a porsi con un approccio popolare. La gente, come si dice oggi, lo vede come partito spaccato dai personalismi, vedi Bizzo e i suoi avversari, e troppo legato a operazioni di puro potere.

Ma anche la Svp...

Certo, anche la Svp soffre. E infatti si vedrà alle provinciali. Ma ha una rete rurale che tiene insieme le cose. Nei territori, in fondo c'è. Nelle città invece i suoi nuovi elettori non la vedono più come esclusivo argine alla "Todesmarsch" e verso gli italiani, semplicemente perché anche tanti tedeschi hanno voglia di normalità e non vedono negli italiani un pericolo.

E gli italiani invece il territorio non lo possiedono, no?

E ragionano in modo esclusivamente "urbano", molto influenzabili dalla dinamiche e dalle atmosfere nazionali. Ma questo non significa che una politica diversa, più responsabile, anche da parte dei partiti autonomisti, sia ora impossibile. Anzi: occorre capire che il voto a M5s e Lega deve portare a un cambiamento radicale, ad esempio, nel Pd.

Partendo da dove ?

Anche dall'immagine. Non bastano giovani segretari se poi la politica si fa solo nei tavoli di giunta e si traduce, all'esterno, soltanto come occupazione di posti di potere. Nel dibattito sui temi veri, il Pd appare sempre un passo indietro all'Svp.

E dove dovrebbe stare?

Al fianco. E poi serve ricreare un asse col Trentino. I due territori "italiani", dovrebbero pensare all'autonomia insieme e insieme dialogare coi tedeschi. Altrimenti il pallino passa ai grillini, dove Di Maio ha detto di garantire l'autonomia, e soprattutto alla Lega. Tra i padani non ci sono nemici del nostro statuto, lo vogliono solo estendere...















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