Maestre disoccupate, «colpa del Jobs Act» 

La battaglia di 23 assistenti dell’infanzia assunte con contratti a tempo che dopo 36 mesi non si possono più rinnovare


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Hanno tutti i requisiti: ovvero maturità, diploma di assistente per l’infanzia e patentino di bilinguismo. Di loro l’Azienda dei servizi sociali non può fare a meno in quanto garantiscono le sostituzioni di chi è di ruolo, ma il Jobs Act ha fissato il principio in base al quale, dopo una serie di contratti a termine per un periodo massimo di 36 mesi, o scatta l’assunzione o non si può più rinnovare il contratto.

Sono 23 le assistenti dell’infanzia, di entrambi i gruppi linguistici, che lavorano negli asili nido dell’Assb che già in estate rischiano di rimanere su una strada, in quanto l’Azienda - in base al Jobs Act - non può rinnovare loro il contratto ma non può neppure bandire i concorsi, perché i posti di ruolo sono già coperti. Della cosa si sta occupando l’assessore Sandro Repetto, al momento però non c’è una soluzione.

«Da agosto - spiega Luana Lentini, 29 anni bolzanina, assistente all’infanzia nel nido “Il veliero” di viale Venezia - a sette di noi non potrà più essere rinnovato il contratto. Io non ho ancora raggiunto il limite massimo dei 36 mesi, ma è solo questione di tempo, poi toccherà a me e alle altre colleghe. Resterò senza lavoro».

La storia professionale di Julica Marinelli, 40 anni, assistente al nido “Quadrifoglio” di piazza Nikoletti , è molto simile: anche lei vede come una spada di Damocle il raggiungimento dei 36 mesi di contratti a termine.

«Io e le mie colleghe - spiega - copriamo le assenze per malattia, maternità, congedi parentali delle colleghe di ruolo. Abbiamo acquisito un’esperienza importante in questi tre anni di continui rinnovi dei contratti a termine, ma adesso c’è il rischio concreto di restare a casa. La legge prevede che, una volta raggiunto il limite dei 36 mesi, debba passare un periodo di cinque anni, prima di potersi vedere rinnovare il contratto».

L’assessore Sandro Repetto assieme all’Assb sta cercando una soluzione per uscire dall’impasse.

«La situazione è complicata, dal fatto che non possiamo bandire concorsi - dice Repetto - perché i posti in pianta organica sono già coperti. Ho chiesto alla assessora provinciale Waltraud Deeg di fare una deroga come quella prevista per il personale della scuola, ma non ci sono grandi chance; vediamo se l’assessore Christian Tommasini riesce ad inserire la deroga nella legge Omnibus. Se la cosa non andrà in porto, si cercheranno altre soluzioni: quello che è certo è che non possiamo fare a meno di queste assistenti». (a.m)













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