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Mafia, a Bolzano siamo i soli senza beni confiscati

L’Alto Adige è l’unica provincia d’Italia dove non si è applicato il «461 bis». A Trento i sequestri sono stati diciotto


Davide Pasquali


BOLZANO. In Italia i beni confiscati alle associazioni di stampo mafioso risultano oltre 27 mila: 23.526 immobili e 3.577 aziende. Soltanto nella provincia di Palermo si sono sequestrati in via definitiva oltre settemila beni, con la punta di Palermo città: oltre i quattromila beni. Ma il fenomeno interessa da tempo buona parte d’Italia, dal resto del Sud alle grandi città del Centro Nord.

Ecco la mappa dei beni confiscati realizzata da Confiscati Bene (dati dell'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati)
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E negli ultimi anni si è diffuso a macchia d’olio, in pratica ovunque, seppure con gradi d’intensità assai differenti. In tutto ciò, al momento attuale si registra un’unica anomalia: esiste una sola provincia italiana dove non è mai stato confiscato nemmeno un bene. È l’Alto Adige che, almeno apparentemente, sembrerebbe immune da fenomeni di stampo mafioso. Già nel vicino Trentino, per esempio, i beni confiscati sono stati 18; solo a Trento città assommano a 13. Lo dice la banca dati dell’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Südtirol ist nicht Italien si potrebbe ben dire in questo caso, prendendo a prestito lo slogan della destra separatista sudtirolese. Finora, qui non è successo. (Qui sotto la mappa a parole, navigabile)

L'associazione è di tipo mafioso quando, secondo l’articolo 416 bis del Codice penale, «coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri».

 

Nei confronti di chiunque venga condannato per questo reato «è sempre obbligatoria la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, il profitto o che ne costituiscono l'impiego». Vale per mafia, camorra, ’ndrangheta o loro succedanei nelle loro varie declinazioni locali.

Nel 2012, le province italiane con beni sequestrati assommavano già a 93 (sulle 110 totali), ma 17 erano ancora immuni. I beni sequestrati erano tanti, ma meno della metà di oggi. Erano 12.405 nel 2012, mentre nel 2015 sono lievitati a 27.015. E in tre anni, delle 17 province ancora immuni nel 2012, ne sono state «contagiate» ben 16. Insomma, il trend è lampante.

Se a Bolzano finora non ci sono state condanne e quindi confische, non così a sud di Salorno. In provincia di Trento i beni confiscati erano 17 nel 2013, saliti a 18 nel 2015. A Trento città i beni confiscati assommano a 13. Si tratta di 8 appartamenti in condominio e 5 box auto. A questi si aggiungono 3 beni confiscati a Riva del Garda (un albergo, un terreno e un’azienda) e un bene confiscato sia a Strembo (un appartamento) che a Mezzana (un appartamento).













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