Mamma sprint, partorisce in Me-Bo e poi fa il concorso

La piccola Nicole Eileen nasce in auto con un parto lampo Poche ore dopo Fabiola Cutrì passa l’esame per insegnare


di Alan Conti


BOLZANO. Se c'è una cosa che già accomuna la neonata Nicole Eileen Celi e sua mamma Fabiola Cutrì è l'allergia agli appuntamenti procrastinati. Non amano perdere tempo o posticipare i momenti importanti di una vita.

Alle 5.50 di ieri mattina alla bolzanina Fabiola si rompono le acque: è finalmente arrivato il momento atteso da nove mesi.

Pensi sempre di essere pronto poi quando accade non è più così facile.

Il marito Daniele Celi, comunque, ha sufficiente sangue freddo da caricare velocemente la moglie in macchina e puntare dritto verso Merano, reparto Ostetricia.

Mica facile guidare con l’agitazione addosso, ma la scelta di andare in riva al Passirio era già presa da tempo da parte della coppia.

«La piccola Nicole Eileen, però, ha deciso che aveva fretta – spiega con un sorriso dolce mamma Fabiola – e in poche spinte è venuta al mondo. Meno di mezz'ora ed a Sinigo era già venuta al mondo. Sostanzialmente un parto da sogno per qualsiasi gestante ad essere sincera”. «Praticamente è nata su un sedile» aggiunge papà Daniele simpaticamente. Certo, lì per lì non è esattamente una situazione tranquillizzante. Di norma ci si immagina qualcosa di particolarmente lungo, ma i coniugi Celi sono arrivati diretti al Pronto soccorso con la pargoletta già tra le mani.

«Ci siamo precipitati dai medici per controllare che tutto fosse in ordine e che un parto simile non avesse lasciato strascichi». Nessuna emergenza: Nicole Eileen sapeva il fatto suo ed è nata bella sana. Semplicemente a Merano ha preferito Sinigo. «Avevamo scelto il nosocomio in riva al Passirio perchè ci avevano detto essere molto attrezzato e valido sia come Ostetricia sia come nido». Alla resa dei conti è servito più il secondo della prima. «Sì, devo dire che l'assistenza è stata davvero azzeccata perchè ci hanno aiutato a stare tranquilli e gestire una situazione comunque nuova».

Fin qui, dunque, la storia della piccola, ma anche Fabiola, professoressa alla scuola media Archimede, ha qualcosa da raccontare in una matrioska di eventi memorabili. Ieri, infatti, era anche il giorno in cui avrebbe dovuto sostenere l'esame di idoneità all'insegnamento presso l'università di Bressanone. Ragioni evidenti impedivano alla candidata di essere nell'aula brissinese in tempo. Se la docente non va alla commissione, però, ecco che la commissione va dalla docente. «Ci hanno telefonato chiedendo se volevamo spostare la prova alla sessione di maggio». Facile capire la risposta della mamma di una bimba che nasce in trenta minuti. «A quel punto gli esaminatori, tre in tutto, hanno deciso di raggiungermi qui in ospedale a Merano e alle 15.30 del pomeriggio mi hanno fatto sostenere l'esame. Anche per loro è stata un'esperienza nuova».

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