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Manifestanti in piazza Università: «Vergogna morire di freddo a Bolzano, giustizia per Mostafa»

L’iniziativa promossa da Bozen Solidale dopo la morte del giovane egiziano sotto un cavalcavia: «Riaprire subito i centri di accoglienza, questa è diventata una città solo per ricchi» (foto DLife)

LA VITTIMA. Mostafa, arrivato in Italia dall'Egitto per aiutare la famiglia e morto a 19 anni sotto un ponte



BOLZANO. "Morire di freddo a 19 anni, nella città più ricca d'Italia, è una vergogna senza fine. Abbiamo il dovere di urlarlo a chi ne ha le responsabilità. Chiediamo verità e giustizia per la morte di Mostafa". Lo hanno affermano i volontari di "Bozen solidale", nel corso della manifestazione promossa da Bozen solidale questa mattina (17 dicembre) in Piazza Università, a ricordo del ragazzo egiziano di 19 anni morto per il freddo sotto un cavalcavia della ferrovia a Bolzano.

I volontari chiedono "la riapertura dei centri di accoglienza straordinaria e del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, la revisione del sistema di accoglienza per dare priorità a progetti di micro accoglienza (all'interno dei tantissimi appartamenti sfitti della città) e la progressiva eliminazione dei dormitori, ubicati in capannoni, che rappresentano un sistema emergenziale e al limite della dignità".

In piazza Università a protestare si sono riunite un centinaio di persone con diversi striscioni su cui si leggeva: "Non sono numeri, restiamo umani", "Diritti e dignità per tutte e tutti" e "Merry crisis and a Happy new fear". "Da mesi avvisiamo le istituzioni di riferimento che centinaia di persone dormono all'addiaccio; da mesi ripetiamo che l'inverno non è una sorpresa, soprattutto a Bolzano. Le liste per i pochi centri di accoglienza contano centinaia di persone in attesa di un posto in dormitorio. Anche per chi lavora, la maggior parte, è praticamente impossibile trovare un posto letto in affitto, i prezzi sono alle stelle e le persone migranti non sono mai ben accette", così i manifestanti. "Bolzano è diventata, nel giro di pochi anni, una città a misura di turisti, ben forniti di denaro, e ricchi. La vendita di una parte della città a palazzinari e milionari ha comportato l'espulsione delle marginalità verso luoghi meno visibili, dalla zona industriale ai greti dei fiumi".













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