alto adige

Mele, in regione sarà un raccolto da dimenticare

Forte calo della produzione in tutta Europa: -21%. L’Alto Adige soffrirà (-7%) ma meno delle altre regioni italiane


Davide Pasquali


BOLZANO. Per le mele sarà un’annata davvero da dimenticare. Causa gelate primaverili a ripetizione, pesantissime grandinate estive e via disastrando, i meleti europei si stima produrranno il 21% in meno rispetto all’anno scorso. Ancora peggio la media italiana: -23%. Per l’Alto Adige il calo sarà meno pesante ma comunque decisamente significativo: -7%. Sempre meglio, comunque, del dramma frutticolo che andrà in scena in Trentino: -60%.

Meno 2,5 milioni di t. I produttori melicoli europei si sono riuniti come di consueto in occasione del Prognosfruit, quest’anno a Lerida, in Spagna, per presentare e commentare le previsioni di produzione di mele. Le stime di produzione per il 2017 prevedono in Europa uno dei raccolti di mele più bassi di sempre, che dovrebbe assestarsi su 9.343.000 tonnellate, circa 2,5 milioni di tonnellate in meno rispetto all’anno scorso. Si stima così una forte diminuzione, del 21%, rispetto al raccolto consuntivo dello scorso anno, che ammontava a 11.779.000 tonnellate, ma anche rispetto alla media degli ultimi anni. A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l’Europa il 20 ed il 21 di aprile, e poi ancora il 10 e 11 maggio, la produzione ha subìto danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità. Si prevedono riduzioni consistenti nei maggiori paesi produttori: in Polonia si registra un calo del 29%, in Francia, con una diminuzione dell’8%, il raccolto dovrebbe essere di poco al di sotto delle 1.400.000 tonnellate, e in Italia, dove la perdita stimata è addirittura del 23%, la produzione sarebbe tra le più basse di sempre: 1.757.000 tonnellate.

Oltrebrennero. Tra i paesi maggiormente colpiti ci sono la Germania, con una perdita stimata del raccolto al 46% e una previsione di produzione di 555.000 t, il Belgio e l’Olanda con un calo stimato della produzione rispettivamente del 68% e del 26%. Per il secondo anno consecutivo sono state duramente colpite l’Austria, dove la produzione prevista è ancora lontana dalla media degli anni precedenti, e la Slovenia, dove il raccolto è stato praticamente azzerato. Nella medesima area, invece, l’Ungheria sembra non aver subìto conseguenze dalla grande ondata di gelo che ha colpito l’Europa, con una produzione superiore del 26% a quella della scorsa stagione, ma vicina al potenziale di questo paese.

L’Italia. Per l’Italia si prevede una produzione in calo significativo rispetto a quella della scorsa stagione (-23%) e a quella media degli ultimi anni. Per il 2017 infatti si stima un raccolto di 1.756.776 t. Tutte le regioni italiane sono state colpite dalle gravi gelate della fine di aprile, nel momento in cui i meleti erano in piena fioritura.

Qui da noi. Il Trentino è la zona produttiva più duramente colpita, dove ci aspetta un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell’Alto Adige hanno subìto danni, con un calo produttivo del 7% rispetto al 2016.
Le altre regioni. Seppure in misura inferiore e a macchia di leopardo, tutte le regioni produttrici italiane, dalla Valtellina al Piemonte passando per il Veneto e il Friuli, con l’eccezione della sola Emilia Romagna, hanno subìto danni rilevanti e per loro si prevede un calo produttivo generale del 17%.
Le varietà più sfortunate. Vista l’area geografica colpita dalle gelate, la varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious – per la quale si stima una riduzione di almeno il 36%. Calano praticamente tutte le varietà e tra le tradizionali quelle per le quali si prevedono riduzioni di produzione importanti sono Red Delicious (-20%), Gala (-14) e Granny Smith (-11), Braeburn (-16) e Renetta del Canada (-80). Perdite inferiori sono invece previste per Cripps Pink (-10) e Fuji (-5). Scendono di poco (-6) tutte le altre varietà. Comunque sia, la raccolta piena è iniziata regolarmente pochi giorni fa, con le varietà e nelle aree più precoci, in leggero anticipo rispetto allo scorso anno, ma in linea con le ultime stagioni.

Meno qualità. Purtroppo il gelo ha intaccato non solo la produzione in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi. Molti frutti si presentano ad oggi con calibri leggermente inferiori alla norma, proprio a causa delle condizioni climatiche primaverili sfavorevoli che non hanno favorito una buona formazione dei semi. A fine luglio, dopo giornate particolarmente calde, alcune aree, fra le quali Alto Adige e Trentino, sono state colpite da grandine che ha provocato ulteriori danni, destinati ad aumentare per nuovi eventi grandinigeni che si sono verificati nel corso delle ultime settimane.

Per l’industria. Tenuto conto di quanto accaduto negli ultimi mesi e delle alte temperature registrate anche a quote basse nelle ultime settimane, si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà di gran lunga superiore a quella della scorsa stagione.













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