Meno accessi ai bagni per evitare «guerre» tra Ritz e Marconi

Sigarette e bottiglie nelle toilette comuni alle due scuole Ora gli studenti devono chiedere permesso e chiavi ai prof



MERANO. Stava per trasformarsi in una autentica guerra di toilette la gestione dei bagni scolastici comuni tra istituto alberghiero “Cesare Ritz” e scuola professionale “Guglielmo Marconi”, plessi di lingua italiana che convivono allo School Village di via Karl Wolf. C’è voluto un provvedimento secco, ma non del tutto digerito da insegnanti e alunni, per uscire da una situazione che stava per diventare imbarazzante.

La storia è presto raccontata. Nel corso degli ultimi mesi, e in particolare con l'inizio del nuovo anno scolastico, i bagni situati ai vari piani della scuola in pochi minuti dall’inizio delle lezioni si trasformavano in angoli di sfogo per gli alunni. Alla prima pausa si potevano già trovare dentro i wc mozziconi di sigarette, bottiglie di alcolici in piccole confezioni, assorbenti e la stessa igiene dei sanitari era messa a dura prova. Di chi la colpa? Da parte dei dirigenti della scuola alberghiera dito puntato sui frequentatori dell'istituto professionale, per i frequentatori della Marconi tutta colpa degli alunni della Cesare Ritz. Un rimpallo di responsabilità che è arrivato in pochi giorni sul tavolo dei due dirigenti scolastici. Bagni e pulizie, proprio per come l'edificio scolastico è concepito, vanno gestiti in maniera comune e le stesse pulizie vengono svolte da un soggetto unico. “Se fosse andata avanti in quel modo – sostengono alcuni insegnanti, che vogliono mantenere l'anonimato – la gestione dei bagni sarebbe diventata ingestibile, al punto da arrivare alla loro chiusura”.

Alla fine non è andata così, ma il compromesso raggiunto da quella soluzione non è poi troppo distante. Da qualche settimana, i bagni situati ai piani delle due scuole comunicanti sono chiusi a chiave, ovvero agli studenti non è più possibile accedervi liberamente. In ogni classe, nei pressi della cattedra con l'insegnante di turno è invece stata sistemata una tavoletta con due ganci: uno per la chiave dei bagni dei maschi, un secondo per la chiave dei bagni delle femmine. Le serrature dei bagni sono anche state modificare in modo che non possa entrare più di uno studente per volta. E per andare al bagno, nonostante l'età dei ragazzi vada dai 14 ai 18 anni, ogni studente deve chiedere il permesso al professore, che autorizza l'uscita dalla classe di uno studente alla volta. Un po' come si fa con i bambini delle elementari.

Il problema principale però resta durante le pause. I wc pare restino comunque chiusi e i ragazzi, quando va bene trovando il loro insegnante, devono ritornare ai piani e chiedere la chiave per utilizzare la toilette. Nonostante la soluzione trovata faccia sorridere, i risultati pare siano arrivati quasi subito. Bagni puliti per tutto l'arco dell'orario di lezioni, assenza di assembramenti nelle toilette sia in pausa che durante le lezioni. Durante il periodo di “anarchia”, le velate accuse reciproche (tra ragazzi, ma anche tra insegnanti e non ultimi tra bidelli) di scarsa attenzione si erano sprecate, arrivando anche all'orecchio dei rappresentanti di classe e di gran parte dei genitori.

Ora, però, con questa nuova regolamentazione dell'uso dei bagni pare che comunque non tutti siano contenti. La qualità delle pulizie, se non altro, ci ha guadagnato. (rog)













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