Meno auto, più turisti Ortisei si gode la ztl più grande della valle

Pur senza la nuova funivia per il Seceda e il tracciato da Siusi il sindaco Moroder è ottimista in vista della nuova stagione


di Daniela Mimmi


ORTISEI. Gli alberi di Natale brillano e luccicano in tutte le piazzette e gli angoli di Ortisei. I negozi si sono fatti belli e gli alberghi illuminano le loro facciate con centinaia di luci. Ortisei è pronta ad accogliere gli ospiti della nuova stagione invernale, come sempre, nel migliore dei modi. Quest'anno la cittadina gardenese è ancora più elegante.

«Abbiamo ingrandito e pavimentato la zona pedonale - dice orgoglioso il sindaco Ewald Moroder - e siamo l’unico paese della Val Gardena ad avere uno spazio così vasto chiuso alle macchine. Adesso le auto non possono più entrare in città dalla rotatoria della strada che porta al Seceda: hanno il permesso solo gli abitanti di San Giacomo e gli alberghi. Anche gli shuttle sono stati allontanati dal centro, soprattutto da piazzetta Sant'Antonio, e per loro abbiamo preparato un altro parcheggio. Non tutti i locali sono stati contenti di questa scelta, ma i turisti l’apprezzano molto».

«Inoltre - riprende Moroder - sempre dal punto di vista estetico, sono importanti le ristrutturazioni della Scuola di musica e di un antico palazzo in piazzetta Sant'Antonio».

I parcheggi pubblici sono sempre stati il tallone d'Achille di Ortisei: «Cerchiamo sempre di privilegiare l'uso dei mezzi pubblici - specifica il sindaco - ma abbiamo aperto un nuovo spazio dove si può parcheggiare davanti all'hotel Ladinia».

Intanto, sono finiti i lavori della romantica ciclabile che corre lungo il fiume e che prima o poi unirà Ortisei a Selva Gardena. «Stiamo pensando anche di utilizzarla, in inverno, come pista da fondo - annuncia Moroder - ma di questo se ne parlerà il prossimo anno».

Pare invece ancora irrealizzabile uno dei progetti che più sta a cuore agli amministratori di Ortisei: la pista da sci che scende da Siusi. Che una volta esisteva, poi è stata chiusa, e mai più riaperta. «Siamo tornati indietro di più di 50 anni. Grazie al Consorzio turistico e alle Scuole di sci sono tutti funzionanti i campetti da sci intorno al paese», dice Moroder.

Altro progetto che sembra ancora un sogno irrealizzabile è il nuovo collegamento funivia per il Seceda. Sono stati presentati alcuni progetti, tutti bocciati perché deve entrare nel Parco nazionale. L'attuale funivia ha 40 anni, è insufficiente (contando che è il secondo troncone della risalita che nella prima parte è servita da una veloce cabinovia), si formano spesso file di sciatori nervosi e infreddoliti.

Per il resto, a Ortisei regna un radicato ottimismo. «Prevediamo un leggero calo di turisti italiani, ma in compenso tornano i tedeschi. Aspettiamo anche ospiti dall'est Europa, da Polonia e Cecoslovacchia e anche dalla Russia. Ma quelli che vengono qui non sono i russi chiassosi che frequentano altre località turistiche», specifica Ewald Moroder.

Ora si aspetta la neve: «Non siamo preoccupati perché le piste sono quasi tutte pronte e funzionano quasi tutti gli impianti. La pista che collega la stazione a monte del trenino del Rescesa con la stazione di mezzo del Seceda non è innevata artificialmente, ma è stata sistemata. E si sta terminando l'innevamento della pista Seceda. La neve arriverà. E Ortisei sarà ancora più magica».

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