Monumento restaurato, protesta dell'estrema destra tedesca a Bolzano
Resta da capire cosa avrebbe detto il signor Lang se un pezzo del bassorilievo - che si stava sgretolando - avesse centrato un passante. L'Heimatbund: "E' stato pagato con i soldi dei contribuenti"
BOLZANO. Il bassorilievo che si trova sotto le arcate di Corso Libertà - vicino al Bar Corso - è tornato a risplendere. Nei giorni scorsi era crollato un pezzo di soffitto, all'altezza di via Reginaldo Giuliani (che era stata anche chiusa) e tutti avevano potuto così immalinconirsi guardando lo stato in cui era ridotta l'opera razionalista che celebra la funzione "civilizzatrice" dell'Italia in Africa.
E per vigilare sullo stato del bassorilievo si era mosso l'Ufficio beni architettonici della Provincia che aveva visto i tecnici impiegati in un attento sopralluogo.
Ieri l'estrema destra tedesca ed in particolare l'Obmann dell'Heimatbund ha gridato allo scandalo: "Risalgono al periodo fascista, è uno scandalo averli pagati con i soldi dei contribuenti".
Resta da capire cosa avrebbe detto il signor Lang se un pezzo del bassorilievo - che stava cadendo a pezzi - avesse centrato un passante. L'intervento - ha spiegato la Provincia - era necessario anche per una questione di sicurezza pubblica.