la brochure contestata dai medici 

Mori: «Quella guida? Sono soldi buttati»

BOLZANO. Il giudice Edoardo Mori - componente della Commissione conciliativa per questioni di responsabilità medica - boccia “senza se e senza ma” la brochure presentata dalla Difensora civica...



BOLZANO. Il giudice Edoardo Mori - componente della Commissione conciliativa per questioni di responsabilità medica - boccia “senza se e senza ma” la brochure presentata dalla Difensora civica - Gabriele Morandell - che consiglia ai pazienti come comportarsi in caso di errori medici e tanto contestata dai medici stessi. «Mi pare - sostiene Mori - che vi sia stato un errore di prospettiva prima di tutto perchè una brochure così concepita che si intitola “Sono stato curato adeguatamente?” porta molti cittadini a pensare che si debba far causa, che valga la pena iniziare un contenzioso - cosa assolutamente da evitare visto che non c’è bisogno di spingere ulteriormente sulla litigiosità in ambito sanitario. E poi il Difensore civico in questa materia di risarcimento è privo di competenza. Perchè può studiare ciò che fa la pubblica amministrazione, imporsi, consigliare delle procedure corrette ecc. ma nel momento in cui il paziente esce dall’ospedale il rapporto amministrativo con l’ente pubblico è finito, resta eventualmente un rapporto civilistico che però è riservato ai giudici, agli avvocati, ai mediatori perchè si tratta di rispettare le leggi civili e... poi si deve di trattare con l’assicurazione rispetto alla quale la Difensora non ha alcun potere d’intervento». Insomma per Mori, Morandell ha sbagliato ad occuparsi della faccenda. Ma alloro dottor Mori secondo lei la guida è inutile? Sono soldi buttati? «Be sì perchè sarebbe molto meglio dire alla gente di andare alla Commissione conciliativa che è anche gratuita - visto che il Difensore può interessarsi solo della parte “amministrativa” - mentre tutta la parte sanitaria in senso stretto, resta al di fuori delle sue competenze».













Altre notizie

Il progetto

Religione e inclusione, a scuola un corso per islamici e cristiani

Trenta tra ragazzi e ragazze del professionale Mattei di Bressanone iscritti per capire quali possono essere i punti di contatto tra le due fedi. Il dirigente: «Ci siamo avvalsi anche di un collaboratore esterno, un musulmano praticante. La convivenza è stata al centro»


Fabio De Villa

Attualità