Muore assiderata sulla Cima Grande

La giovane croata di 26 anni è rimasta bloccata in parete esausta e non ha retto alle basse temperature della notte



DOBBIACO. Orribile fine di una giovane croata - aveva 26 anni e risulta residente a Zagabria - deceduta nella notte per assideramento sulla via Dibona nella Cima Grande delle Lavaredo. La vittima è stata vegliata per tutta la notte dal compagno di escursione che non è riuscito a dare l'allarme ai soccorritori in quanto il suo cellulare non aveva campo per telefonare. Il corpo privo di vita è stato recuperato nella prima mattinata di ieri dopo l'allarme dato da due escursionisti tedeschi ai quali il giovane si è rivolto per chiedere aiuto prima che i due iniziassero ad arrampicare proprio sulle Tre Cime.

La tragedia ha avuto il suo prologo nella mattinata di mercoledì quando la giovane donna ed il suo compagno di escursione avevano tentato di salire in vetta alla Cima Grande seguendo la via dello Spigolo Di Bona. La ricostruzione di quanto accaduto è ancora in fase di verifica da parte dei carabinieri. Pare comunque che i due siano arrivati in vetta poco dopo mezzogiorno. Poi, nel tardo pomeriggio, la fase del rientro al campo base. Giunti a circa tre quarti del percorso, ad una quota intorno ai 2000 metri, la giovane croata s'è fermata. Ha detto di essere esausta e di non essere più in grado di proseguire nella discesa. Il suo compagno di escursione ha cercato di rianimarla, soprattutto dal punto di vista psicologico, ma tutto è stato inutile. Le prime ombre della sera stavano calando e così l'uomo ha deciso comunque di scendere in cerca di aiuto dopo aver assicurato la donna alla parete con una corda. Fatte poche centinaia di metri il giovane si è visto impossibilitato a proseguire anche perché ormai erano scese le prime ombre della sera. Ha tentato a più riprese di dare l'allarme ma il suo telefono cellulare non aveva il campo necessario per la comunicazione. Sono state ore d'incubo per i due alpinisti. Lei bloccata in parete, lui sotto la stessa con intorno ancora parecchia neve. Entrambi soli, attanagliati dal freddo della notte. Si sono chiamati a più riprese fino alle 4 del mattino quando la ragazza non ha più risposto. Verso le 8 di ieri mattina una coppia di escursionisti austriaci - che erano intenzionati a fare una scalata proprio sulle Tre Cime di Lavaredo - ha notato il giovane sul sentiero e ha dato l'allarme chiamando il 118 di Pieve che, a sua volta, ha avvertito la centrale operativa del soccorso altoatesino che ha disposto l'invio sul posto degli uomini del Soccorso alpino di Dobbiaco che hanno raggiunto il punto in cui si trovava il giovane alpinista. Successivamente è intervenuto anche l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites che con l'ausilio del verricello ha recuperato il corpo della croata - nel frattempo deceduta per una gravissima forma di assideramento - e lo ha trasportato fino a Dobbiaco. Sulla disgrazia sono in corso indagini da parte dei carabinieri della compagnia di San Candido che nella tarda mattina di ieri hanno recuperato l'auto che i due alpinisti avevano lasciato ad Auronzo.













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