Museo al Monumento Sempre aperto e gratis

Trincanato: gestione da 200 mila euro all’anno, già formate le guide Resta il giallo sulla data di inaugurazione, legata alla presenza di Franceschini



BOLZANO. Il Monumento alla Vittoria viene restituito alla città, aperto, arricchito di un centro di documentazione che racconterà gli anni del fascismo e del nazismo. Una promessa di pacificazione e arricchimento costruito facendo slalom tra dubbi, frenate, veti incrociati. Ma ora ci siamo e il Monumento viene sarà veramente una sorta di dono ai bolzanini, prima ancora che ai visitatori esterni. Sarà visitabile tutti i giorni, gratuitamente. Questa una delle anticipazioni che arrivano dall’assessore comunale alla Cultura Patrizia Trincanato. È iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione. È fissata per venerdì 27 giugno, ma non è certo che il termine verrà rispettato. La riserva verrà sciolta nelle prossime ore. L’incertezza è legata alla agenda del ministro della Cultura Dario Franceschini. Provincia e Comune, oltre ovviamente al Commissariato del governo, puntano alla presenza di Franceschini, che venerdì non può essere a Bolzano. Si sta cercando di organizzare una data alternativa nei primi giorni di luglio. «Per il resto noi siamo pronti, prontissimi...», annuncia Patrizia Trincanato. Si fa quasi fatica a dirlo, per scaramanzia, perché chiudere il cerchio a volte è sembrato impossibile, ma alla fine ha vinto l’alleanza tra Comune, Provincia e Stato, co-finanziatori e protagonisti della operazione. «Dobbiamo cercare una soluzione il più possibile maggioritaria» ha ribadito fino all’altro giorno il sindaco Luigi Spagnolli. Restano in sottofondo le proteste di chi, in consiglio comunale, dalla Svp al centrodestra lamenta di non essere stato coinvolto nell’operazione e chiede, almeno, una visita anticipata al museo. Le polemiche saranno inevitabili dopo l’inaugurazione, quando verrà alzato il velo sul percorso storico elaborato dal gruppo di studio composto da Ugo Soragni, Andrea Di Michele, Christine Roilo, Silvia Spada e Hannes Obermaier. L’allestimento è stato affidato alla Gruppe Gut di Bolzano. Tra le sorprese, il «totem» ancora coperto che campeggia sotto l’arco.

Gli orari. Il Monumento alla Vittoria e il suo centro di documentazione verranno aperti cinque o sei ore al giorno, in base all’orario stagionale.

Accesso libero. Non si pagherà il biglietto per visitare il centro di documentazione. «L’ingresso sarà gratuito. Certamente nel primo periodo, poi vedremo», annuncia Patrizia Trincanato, «tutta questa operazione nasce per restituire il Monumento ai bolzanini ed è giusto che le porte vengano aperte gratuitamente per tutti coloro che vorranno visitarlo».

Il cancello. La cancellata che circonda il Monumento verrà finalmente riaperta. Inaccessibile per motivi di sicurezza da oltre trent’anni, l’arco di Piacentini verrà inaugurato con una nuova recinzione che, conferma Trincanato, «resterà aperta durante il giorno». Il sindaco Luigi Spagnolli aveva assicurato dall’inizio che ci si sarebbe arrivati.

La gestione. Il centro di documentazione verrà gestito dal Comune, con la partecipazione delle spese al cinquanta per cento da parte della Provincia. La stima è di 200 mila euro all’anno complessivi. Lo staff assegnato al monumento sarà di tre persone. «Questa è l’impostazione iniziale: il periodo di rodaggio servirà anche per questo», informa Trincanato. Al personale di sorveglianza si affiancheranno le guide, con incarico esterno. Non è previsto un direttore del museo. Il gruppo tecnico continuerà a operare, in particolare Silvia Spada, direttrice dell’ufficio servizi museali del Comune, e Christine Roilo, direttrice dell’ufficio Beni culturali in Provincia.

Le visite guidate. Bolzanini, turisti, studiosi e scuole troveranno un servizio di visite guidate. «Il personale è già formato», ancora Trincanato.

Piazza Tribunale. L’ultima sorpresa è stata, poche settimane fa, la decisione del presidente Kompatscher di vincolare l’inaugurazione alla soluzione sul Mussolini in piazza Tribunale. Il gruppo di esperti ha terminato il lavoro: storicizzazione e utilizzo della frase di Hannah Arendt «Nessuno ha il diritto di obbedire».

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