Museo Monumento, c’è una sorpresa sotto il telone blu

Su una colonna un “totem” che storicizza ulteriormente l’arco di Piacentini. Data inaugurazione, incognita ministro


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Sarà una data storica il 27 giugno.

Il monumento che si apre al suo museo e che si apre alla sua città.

Si salirà e si scenderà le sue scale finalmente liberi dal dover spiegare perché.

Un bel momento per una Vittoria che ha sempre diviso.

Ma detto dell'evento che resterà nella storia la domanda oggi è: resterà la data nel calendario? La risposta si avrà domani.

Sarà allora che scioglierà la sua riserva il ministro Franceschini che dovrebbe inaugurare il museo. Ma di sicuro ci sarà una sorpresa. Che ora è nascosta dietro una copertura blu elettrico.

Certo che tutti, in Comune, puntano sulla conferma della data. Spagnolli ci aveva messo la mano sul fuoco. Anche il commissario del governo era stato esplicito, nella speranza che il ministro confermasse la sua disponibilità. E pure Kompatscher, una volta rassicurato della parallela storicizza ione del duce a cavallo, aveva dato l'assenso su museo e data. È dunque? "Dunque aspettiamo il ministro" dice Patrizia Trincanato. In che senso assessora? «Voglio che ci sia Franceschini. Il responsabile del dicastero della cultura accentuerebbe la portata dell'avvenimento. Che per me trascende l'apertura stessa del museo. E' l'intero monumento che assume un nuovo significato». Lunedì è domani. E da domani al 27 restano tre giorni. Pochi? Non proprio.

Il Comune ha già definito la griglia degli inviti, la road map organizzativa è pronta. «Gli storici hanno fatto un buon lavoro», conferma il sindaco. E il lavoro è un percorso storico che, nella pancia del monumento, racconterà le nostre vicende schiacciate dentro il Novecento, il secolo delle guerre, delle dittature e dei nazionalismi.

Tutti elementi che altrove hanno devastato ma qui hanno perpetuato la devastazione facendone oggetto quotidiano di scontro ideologico e formando identità e coscienze. È la prima volta che un'analisi di vicende ancora così vive è stata fatta oggetto di un lavoro condiviso dai due gruppi etnici, rappresentati da una équipe di storici "paritetica", tra Comune e Provincia e tra italiani e tedeschi.

Resta la sorpresa nascosta sotto il telone blu. Su questo, all'assessorato comunale alla cultura sono abbottonatissimi.

«E' un elemento che farà parte della scenografia», accenna la Trincanato. Ma sarà fisso. Probabilmente un totem architettonico che costituirà uno degli snodi della storicizzazione.

Forse una "spiegazione" degli eventi che hanno portato alla costruzione del monumento e al suo attuale processo di "sminamento" ideologico e simbolico.

Comunque un elemento di sicura novità anche dell'insieme monumentale della piazza e, forse, una anticipazione di quello che potrebbe essere immesso in piazza del Tribunale una volta avviato il depotenziamento del duce a cavallo. Tutto è pronto comunque nella cripta. I pannelli, le strutture di supporto per il pubblico, gli arredi. Restano da effettuare gli ultimi lavori sull'impianto di illuminazione ma saranno risolti in poche ore.

Niente, tuttavia, in grado di produrre un rinvio tecnico dell'evento.

Resta solo Franceschini. Domani gli uffici del Comune e la segreteria del dicastero della cultura metteranno a confronto le proprie agende.

Bolzano confermerà la data del 27, se Roma sarà d'accordo nessun ostacolo si frapporrà tra noi e il monumento resuscitato.

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