Mussolini a cavallo In estate via ai lavori

I tecnici hanno definito il progetto di depotenziamento del bassorilievo La scritta “Nessuno ha diritto di obbedire” sarà illuminata da luci bianche


di Paolo Campostrini


BOLZANO. In silenzio, il duce va avanti. Dopo il Monumento, tocca al bassorilievo trovare pace. E la troverà presto: tra pochi mesi, prima dell'estate partono i lavori; tra pochi giorni, infine, avrà luogo una delle ultime riunioni in cui si definirà il progetto. Che è già tracciato. Ed è questa l'ultima accelerazione. I punti definiti sono questi e lo sono stati poche settimane fa. Il primo: la scritta di Hannah Arendt ("nessuno ha il diritto di obbedire") correrà, in stampatello, lungo tutto l'asse orizzontale dell'opera sulla facciata del palazzo degli Uffici finanziari. Il secondo: sarà di metallo e retroilluminata dal tramonto. Terzo: le luci saranno bianche, non rosse o blu, e a led. Quarto: le lettere saranno sostenute da una serie di tiranti di non più di due millimetri e lo spessore limitato consentirà loro di non essere percepibili. Allo sguardo dal basso, la frase correrà lungo il bassorilievo come fosse sospesa e non coprirà neppure di poco, magari con possibili ombre, il lavoro sulla facciata razionalista. Questa "griglia" progettuale è stata impostata seguendo il filo di due linee di ragionamento. Una tecnico-tecnologica, l'altra estetico-culturale. Questa seconda è ben spiegata da Andrea Di Michele, uno dei componenti della commissione che, come per il museo sotto il Monumento, ha avuto l'incarico da parte degli enti interessati, Stato e Provincia, di studiare l'intervento di depotenziamento: «In testa alle riflessioni c'è stata naturalmente la piazza - dice lo storico - una piazza straordinaria, di una perfetta unità architettonica. Per questo le luci saranno bianche e non colorate. Poi l'opera in sé. Che ha forti connotazioni politiche ma anche una sua intrinseca identità artistica. E per evitare di alterarla ecco l'uso di tiranti molto sottili per sostenere le lettere della scritta». E poi un altro elemento, squisitamente estetico: la frase correrà perfettamente al centro del bassorilievo perché questo risulta diviso in due "ab initio", con elementi che corrono in basso e in alto da destra a sinistra.

Questo percorso visivo poteva essere sconnesso da una scritta asimmetrica. Resterà invece visibile. Poi la frase. Quella di Hannah Arendt: "Nessuno ha il diritto di obbedire". Che è parsa subito la più idonea per offrire una lettura critica, politicamente complessa e compiuta, del bassorilievo apposto a celebrazione del fascismo e della sua presenza in Alto Adige. Una frase che si può leggere nel suo significato speculare di "tutti abbiamo il dovere di disobbedire". E lo abbiamo se schiacciati dai totalitarismi.

Ed ecco il senso storico del depotenziamento, sul filo di quello attuato al Monumento, in una provincia percorsa dal male del fascismo e del nazismo. Poi le questioni tecniche e tecnologiche: «Dobbiamo ancora discutere sul materiale - svela Daniel Bedin, direttore dell'ufficio manutenzione opere edili della Provincia - perché i metalli hanno pesi diversi e va fatta una verifica statica. Sul meccanismo di apposizione della scritta invece, è ormai certo che si farà uso di tiranti metallici di piccolo spessore». Bedin non avrebbe dubbi sulla probabile data di inizio lavori ma li ha solo sui possibili ostacoli burocratici che potrebbero frapporsi: «Prima dell'estate siamo pronti a partire - dice Bedin -, questo è certo; non dipende da noi solo l'incrocio delle autorizzazioni, perché tra Stato, Provincia e Comune il livello delle competenze è complesso. Ma sono fiducioso». Per piazza del Tribunale sta iniziando una nuova stagione. Quella della condivisione.













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