Napoli è più vicina, in 6 ore si è sul golfo
Abbiamo provato il nuovo collegamento con il Frecciargento
BOLZANO/NAPOLI. Aumentare il cadenzamento di un treno rendendolo più veloce non è solo un esercizio di tecnica applicata ai trasporti o una manovra di business particolarmente riuscita. È una scelta che rende possibili delle imprese che fino a qualche anno fa erano semplici ipotesi fantasiose. Un esempio? Visitare Napoli partendo e tornando da Bolzano in meno di 14 ore. Milleseicento chilometri in un giorno, la distanza tra New York e Miami per intenderci, senza perdere per questo il gusto di portarsi a casa uno scenario mozzafiato. Abbiamo provato a farlo.
L'assist per un servizio impensabile fino a poco tempo fa ce lo offre il raddoppio di convogli operato da Trenitalia sulla tratta Bolzano-Napoli coperta dai Frecciargento Etr 485: da due a quattro collegamenti. Il piano, a questo punto, è semplice: partenza alle 7.16 da Bolzano e ritorno alle 21.15, sempre a Bolzano. Nel mezzo l'Italia e tanti binari. La velocità del Frecciargento, ovviamente, aiuta perché nei tratti dove la linea è più sviluppata (è il caso dell'asse Roma-Napoli, per esempio) si toccano facilmente i 240 chilometri orari di crociera.
Verona, Bologna Centrale, Firenze Campo di Marte: le stazioni “passano” via rapidamente e in quattro ore e mezza ci si trova a Roma Termini, nel cuore del Paese. Da lì a Napoli Centrale è il tempo di un sospiro. Alle 13.10 il profilo del Vomero si staglia davanti ai finestrini alternandosi con il Vesuvio. A questo punto comincia il giochino: cosa si può vedere in meno di due ore abbracciati dal Golfo?
La stazione partenopea non è nel centro della città, ma il problema è facilmente arginabile. Nello spiazzo davanti (piazza Garibaldi) si trova la fermata della metropolitana e utilizzando la linea 1 gialla in due fermate si arriva al Municipio: lui sì nel cuore di Napoli. L'uscita dalla stazione regala subito il meraviglioso profilo di Castel Nuovo e il respiro del mare. Il tutto gettando uno sguardo sui luccicanti palazzi di piazza Trento e Trieste dove convergono gli affacci del Teatro San Carlo, del Palazzo Reale, del Palazzo del Cardinale Zapata e la seicentesca chiesa di San Ferdinando. Quattro passi tra le palme ed ecco aprirsi, come in un teatro, piazza del Plebiscito: 25.000 metri quadrati dove trovano spazio tutte le maggiori manifestazioni di Napoli. Il porticato della Basilica di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale (in ristrutturazione, purtroppo), si guardano in un'atmosfera del tutto particolare. All'angolo dello spiazzo si scorge appena il lungomare dominato dal vulcano. Scendendo per una piccola discesa, dunque, si arriva alla marina per allargare lo sguardo verso le navi da crociera del porto oppure Castel dell'Ovo. Capita anche di incontrare un signore in scooter, senza casco, che ci offre un Iphone 6 di cui non conosciamo la provenienza.
Risalendo verso la città vecchia ci si può perdere nei vicoli dai balconi attaccati, con le piccole botteghe confuse e la voglia di fare qualche chiacchiera. Nel giro di pochissimi minuti, per dire, tutto Vico del Fico sa che siamo giornalisti di un quotidiano altoatesino per una visita “in giornata”. Ci guadagniamo una mozzarella di bufala perché quel tocco di pazzia ci rende subito “amici di Biagio, quello del pane e dei latticini”. In tutto questo riusciamo anche a percorrere un buon tratto di via Toledo: un'infilata di piazze, chiese e palazzi strabilianti. È il cuore di Napoli che corre da piazza Dante a piazza Trento e Trieste. La strada dello shopping e della vita partenopea. Tra tutte ci affascina piazza Carità, nucleo dell'omonimo rione e sede di un mercato che ha fatto la storia di Napoli. Da via Toledo, poi, ecco una nuova fermata della Metro per tornare in stazione e saltare sul treno delle 15.20 per fare ritorno a casa.
Naturalmente il nostro itinerario è molto personale e può variare puntando, per esempio, verso via dei Tribunali (Spaccanapoli) per vedere l'altare di Maradona o San Gregorio Armeno e rinunciando ad altri simboli della città. Sappiamo, chiaramente, che fare tutto in una giornata è una forzatura che difficilmente ha senso, ma rimane la sostanza che molte cose di Napoli, oggi, sono visitabili in un giorno partendo dall'altro capo d'Italia. Il concetto si allarga ancora di più nelle città lungo il percorso perché a Roma, per esempio, avremmo avuto 4 ore e 55 minuti, a Firenze 7 ore e 20 minuti e a Bologna addirittura 8 ore e 50 minuti. Sicuramente sufficienti per una visita più approfondita. C'è un concetto di distanza nello studio scientifico della geografia che esula dalla lontananza chilometrica e valuta due città in relazione alla loro raggiungibilità. I Frecciargento, in un certo senso, accorciano l'Italia per i bolzanini e oggi è possibile fare colazione con la marmellata dei fragole della val Martello e cena con gli zuffoli di Carmeniell. L'Italia che annulla le distanze: anche a tavola.
GUARDA IL VIDEO
E COMMENTA
WWW.ALTOADIGE.IT