«No ai funzionari “poliziotti”»: l’opposizione attacca la Provincia

Movimento 5 Stelle e Verdi duri sull’accordo con la Corte dei Conti: «No ai controllati controllori» Dello Sbarba: la legge è chiara, devono essere delegati nelle indagini soltanto in casi eccezionali



BOLZANO. Funzionari «poliziotti», che devono acquisire documenti su eventuali illeciti commessi dai loro stessi uffici provinciali. Prime in Italia, Provincia e Regione hanno firmato un accordo con la Procura della Corte dei Conti che trasforma di fatto i funzionari, anche delle società pubbliche, in ufficiali di polizia giudiziaria, che potranno sostituire (non sempre) la Guardia di finanza nell’acquisizione di materiale utile alle indagini. Il segretario generale della Provincia e della Regione avrà poi il ruolo di presidiare l’effettiva esecuzione del mandato della procura contabile. La firma dell’intesa, avvenuta mercoledì, viene vista a Palazzo Widmann e in Regione come l’inizio di una nuova fase di rapporti con la Corte dei Conti.

Assessori, uffici provinciali e comunali, è noto, da anni lavorano con il timore che ogni atto possa finire sotto la lente della Corte dei Conti. Ora i controllati diventano controllori, una svolta che ha sorpreso le opposizioni provinciali, che da ieri hanno iniziato a cercare chiarimenti e precisano i paletti entro cui l’intesa dovrà muoversi. Riccardo Dello Sbarba (Verdi) precisa infatti: «La Provincia si è “dimenticata” di precisare un passaggio fondamentale. Il nuovo codice di giustizia contabile del 2016 prevede sì la possibile delega da parte della Procura della Corte dei conti a funzionari pubblici, ma solo in casi eccezionali e motivati. La delega ai dirigenti e non alla guardia di finanza dovrà essere inattaccabile, altrimenti il processo stesso rischia di fallire. Secondo punto, se i funzionari e i segretari generali di Provincia e Regione non eseguiranno correttamente il loro mandato, compieranno un reato. Insomma, se la delega è una eccezione, la regola deve essere l’intervento della Guardia di finanza nell’acquisizione del materiale. Questo è il quadro giuridico e su questo vigileremo». Duro Paul Köllensperger (M5S): «Sono rimasto sbalordito. Sto raccogliendo materiale e pareri per capire meglio la portata dell’intesa. Per quale motivo gli ufficiali di polizia giudiziari della Guardia di finanza dovrebbero essere sostituiti da funzionari pubblici nell’acquisizione di materiale su presunte violazioni nei loro stessi uffici? Uno scenario di questo tipo non può lasciarci tranquilli. Il codice di giustizia contabile prevede questa ipotesi in casi eccezionali, ma la Provincia e la Regione sembrano intenzionate a istituzionalizzare il ruolo del funzionario-poliziotto. La nostra democrazia si fonda sul delicato equilibrio di pesi e contrappesi tra le diverse istituzioni. Un caposaldo irrinunciabile. Non sempre è così, a quanto pare. L’intesa non è stata firmata dalla Provincia di Trento: arriveranno anche i trentini o nutrono dubbi sulla opportunità?». Eros Magnago, segretario generale della Provincia, difende l’intesa: «Accadeva anche in precedenza che la procura della Corte dei Conti si rivolgesse a direttori di ripartizione per acquisire materiale relativo a una indagine. L’intesa dà una cornice più organica alla collaborazione, coinvolgendo l'intera amministrazione attraverso il segretario generale, che per legge è il garante della legittimità degli atti». Non è inevitabile sospettare possibili coperture di illeciti? Magnago replica: «L’intesa è molto chiara su questo. I funzionari delegati dal procuratore contabile esercitano in questo modo compiti di polizia amministrativa, con le responsabilità connesse, a partire dalla garanzia del segreto istruttorio e della diligenza nello svolgimento degli atti». Le intese sono state firmate dalla procuratrice Daniela Morgante (Bolzano), il presidente Arno Kompatscher, il procuratore Marcovalerio Pozzato (Trento), i segretari generali Steiner e Magnago. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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