Nomi sui sentieri: una relazione dell'Avsparla di contributi pubblici

L'Alpenverein aveva anche ricevuto indicazioni dalla Provincia sulla necessità di rispettare il bilinguismo cpme obbligo di legge: lo si evince dalla relazione sul progetto sentieri. Lo si evince dalla relazione sul progetto sentieri, nella quale sono contenute anche le indicazioni per ottenere i finanziamenti pubblici



BOLZANO. Monolinguismo sui sentieri di montagna: per il rinnovo dei cartelli in quota, l’Alpenverein Südtirol si era impegnato a utilizzare i toponimi italiani, così come i nomi propri in italiano dei rifugi, secondo le indicazioni fornite dalla Provincia. E si era consapevoli si trattasse di un obbligo di legge. Anche perché, in una missiva del 2007, l’assessore Widmann aveva sottolineato il carattere ufficiale, e quindi di pubblico servizio, delle linee guida elaborate dall’Avs per la realizzazione dei cartelli, da usarsi come base per i finanziamenti al riguardo da parte della stessa Provincia. E sempre in tema di sovvenzioni, le singole sezioni locali dell’Avs hanno usufruito di finanziamenti da parte dei Comuni. Proprio per la cartellonistica.
Non sono opinioni, ma dati di fatto che si evincono dalla relazione finale sul “Südtirol-Wegeprojekt” elaborata dall’Avs e sottoscritta fra gli altri dall’allora referente del progetto, nonché odierno presidente dell’associazione, Georg Simeoni. E per sgombrare il campo dalle inesattezze (volute o meno) e dalle ondivaghe e fuorvianti opinioni emerse in queste settimane, è forse il caso di citare testualmente, a scanso di equivoci. Anche perché la relazione sul progetto sentieri, fino ad ora, non è che sia stata molto considerata.
Per cominciare: la segnaletica in quota fa parte a pieno titolo del progetto cofinanziato da Ue, Stato e Provincia. «In conclusione - scriveva l’Avs a pagina 18 della relazione, nel 2007, al termine della digitalizzazione della rete sentieristica - è ora compito dei responsabili tecnici elaborare la cartellonistica in maniera conforme alle linee guida sulla segnaletica dei sentieri. Grazie ai collegamenti con la banca dati testè definita, sono determinate le mete da rappresentare sui cartelli e queste devono solamente essere attribuite al singolo cartello, così come il tempo di marcia, l’orientamento del cartello e altre informazioni complementari». Particolarmente interessante pagina 19, sulla Toponomastik: «Dato che il tema della toponomastica in Alto Adige, a causa della regolamentazione politica ancora mancante, è causa di opinioni discordanti e fonte di attriti interetnici, l’Avs si è impegnato fin dall’inizio dei lavori all’impiego dei toponimi in base al loro uso da parte degli uffici dell’amministrazione provinciale. Sono stati pertanto considerati i toponimi italiani, così come i nomi propri in italiano dei rifugi, secondo le indicazioni della competente ripartizione provinciale».
Alle pagine 20, 24 e 25 vengono poi elencate le direttive per la realizzazione della segnaletica lungo i sentieri. Sono dunque ricomprese ufficialmente nel progetto - ribadiamo: cofinanziato dagli enti pubblici, come si evince dalla copertina della relazione - peccato che ci si dimentichi rapidamente di quanto scritto poche righe sopra: nessun riferimento all’adozione di qualsivoglia dizione italofona. Anche le immagini allegate sono illuminanti: tutto il software di supporto alla realizzazione della segnaletica è esclusivamente in lingua tedesca, nomi compresi.
Passiamo infine al tema dei finanziamenti. Vale la pena leggere il capitolo 8 della relazione, a pagina 36. «L’adattamento della segnaletica dei sentieri alla situazione di progetto rilevata avrebbe dovuto aver luogo nella prima zona di rilevamento già da tre anni (ovverosia nel 2004) ma a causa della mancanza di finanziamenti non si era potuto procedere. Grazie all’accordo raggiunto con le amministrazioni comunali di volta in volta competenti, relativamente al finanziamento, questa parte del progetto ha preso avvio lo scorso anno (nel 2006)». Ciò che la relazione non dice, è se i finanziamenti siano stati negoziati dall’Avs centrale (cosa difficile) oppure siano stati racimolati dalle singole sezioni Avs. Se così fosse, c’è da dubitare che se ne trovi traccia nei bilanci dell’Avs centrale. Insomma, detta altrimenti: per accertare per filo e per segno come siano andate le cose e chi ne sia responsabile, occorrerà scandagliare anche i bilanci dei singoli comuni - deputati a concedere sovvenzioni pure alle associazioni turistiche, molte delle quali altrettanto complici dell’attuale monolinguismo in quota - come pure i bilanci delle singole sezioni Avs.

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