la disavventura

Nonna litiga con le Poste e arrivano i carabinieri

BOLZANO. Aveva comprato spaghetti, formaggio e una serie di altre delicatezze tipiche della tradizione italiana e le aveva spedite alla nipote, assieme ad un cappottino nuovo, ma dopo un mese il...



BOLZANO. Aveva comprato spaghetti, formaggio e una serie di altre delicatezze tipiche della tradizione italiana e le aveva spedite alla nipote, assieme ad un cappottino nuovo, ma dopo un mese il pacco, sfondato e ammuffito è tornato a Bolzano. Non solo: la storia del pacco mai recapitato potrebbe sfociare in una denuncia.

Protagonista della vicenda Lina Minici, 69 anni, residente in viale Europa, che il 5 ottobre ha preparato un grande pacco (peso 13 chili) da inviare alla nipote che sta facendo l’università a Berlino e sente la nostalgia della cucina italiana.

«Sono andata - racconta - alle Poste di via Resia e ho pagato 45 euro per invio e assicurazione».

La nipote, avvertita dell’arrivo del pacco, non vedeva l’ora di ricevere il regalo della nonna. Ma sono passati i giorni e del pacco neppure l’ombra.

«A quel punto si è informata e ha scoperto - racconta Lina Minici - che qualcuno aveva lasciato un biglietto con la scritta “Impossibile recapitare perché il destinatario è in ferie”. Peccato che lei non sia mai andata in ferie».

Il pacco è stato quindi rispedito in Italia ed è tornato alle Poste di via Resia.

«Nessuno però mi ha mai avvisata di andare a ritirarlo. Questa mattina (ieri, ndr) hanno suonato al campanello ed era l’addetto di una ditta di consegne che mi portava il pacco, ma per consegnarmelo voleva otto euro, il costo mi ha detto della Dogana. Il cartone è mezzo sfondato, c’è un grosso buco dal quale esce una puzza terribile di muffa. Io, esasperata, mi sono rifiutata di pagare e mi sono presa il cartone. A quel punto ha minacciato di denunciarmi e poco fa sono arrivati anche i carabinieri per cercare di capire cos’è successo. Anch’io voglio capire cos’è successo».













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