Nuovo Stadio Druso in piedi le torri-faro Il campo ora è ok 

La struttura. Necessarie per garantire l'agibilità del campo per le partite  in casa. Proseguono i lavori per l’ampliamento della tribuna Canazza 



Bolzano. La torre-faro sembra un obelisco curvo. Enorme. Sotto, alla sua base, gli uomini al lavoro danno l'idea delle sue dimensioni. Ecco come sta cambiando il Druso: una rivoluzione silenziosa. Perché avviene come se nulla fosse, fermandosi e trattenendo il respiro le domeniche in cui l'Alto Adige scende in campo. Ma nascoste dalle protezioni di cantiere, le ruspe non si fermano un attimo. In queste ore stanno aggredendo la tribuna verso il fiume, la «Canazza». Scavano sotto, a fianco, nelle fondamenta.

Perché la tribuna resterà com'è, all'apparenza, a differenza della Zanvettor, di fronte che invece subirà i segni della riqualificazione anche architettonica. Ma la Canazza aveva bisogno assoluto di essere comunque risanata e per questo i mezzi e gli uomini della Mak, l'impresa che si è aggiudicata i lavori, stanno lavorandoci. Ma, come detto, la vita e il campionato devono continuare, così alcune squadre sono state deviate verso le strutture indispensabili, come, appunto, le torri faro che devono garantire l'agibilità del campo per le partite casalinghe di serie C. Gli unici lavori strutturalmente impossibilitati a convivere con il calendario del campionato saranno avviati la prossima estate. E sono, tra gli altri, il completo rifacimento del fondo erboso e l'installazione di un impianto di riscaldamento sotterraneo per fare del Druso uno stadio immune dalle bizze del tempo e delle temperature. Ma cambierà molto, lo stadio di Bolzano.

Dentro e fuori. Dentro, perché passerà dal poter contenere poco più di 3mila spettatori a ospitarne 5500. E se verranno poi piazzate le curve, fisse o mobili, saliranno a 10mila. In linea con gli standard della serie B la quale, in ogni caso, resta l'orizzonte anche sportivo della società. Ancora all'interno, verranno fatte sparire le piste di atletica per poter avere le tribune direttamente in contatto con il campo di gioco, facendo acquisire all'impianto una “intimità” tra pubblico e giocatori che lo allinea ai campi più moderni, dallo Stadium juventino ai tanti campi inglesi. All'esterno, invece, lo studio di progettazione degli architetti «Dejaco e partners», ha promesso di intervenire sulla tribuna principale, la quale al suo interno ospiterà una serie di infrastrutture inedite, e soprattutto sul frontale dello stadio. Quest'ultimo è sì sottoposto a tutela arstistico-architettonica ma verrà ampliato ai lati da "addizioni contemporanee" che ne completeranno, comunque valorizzandolo, l'impianto originario modernista con ampie citazioni classiche. Tipico degli impianti sportivi del Ventennio. Novità anche dentro la tribuna. Verrà fatto spazio per ospitare una "area business", una nuova tribuna stampa, un "Fanshop" e una zona bar-ristorante. Queste strutture di supporto, nel progetto, godranno di vita autonoma: nel senso che saranno operative anche indipendentemente dall'apertura dello stadio stesso per le manifestazioni sportive.

Il costo complessivo della ristrutturazione è stato stabilito in 15 milioni di euro. I lavori si concluderanno invece nel 2021. Due anni di cantiere dunque. Che intersecheranno due intere stagioni calcistiche. Ma, come hanno dimostrato gli operai in questa, senza condizionare il regolare svolgimento degli incontri. Si finirà prima la Canazza, su cui stanno insistendo i mezzi in queste settimane, e poi si passerà sull'altro lato, verso viale Trieste per affrontare il corpo centrale del Druso. ( p.ca.)















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