Obereggen, blitz dei carabinieri

Ventidue denunce per alcol e droga, 60 sciatori multati: scendevano dopo la chiusura degli impianti


di Susanna Petrone


BOLZANO. Centodieci persone identificate, due denunciate per detenzione ai fini di spaccio di droga, venti per ubriachezza, sessanta sciatori multati perché pizzicati mentre scendevano da Obereggen a Pampeago dopo la chiusura delle piste da sci, sequestrate diverse dosi di cocaina, hashish e marijuana e quattro multe al gestore della “Ganischgeralm” a causa di alcune irregolarità: questo è il bilancio di un maxi-blitz dei carabinieri, effettuato ieri pomeriggio alle 17, a Obereggen, durante una festa nel locale. Ma non è tutto: un ragazzo è stato portato in ospedale perché trovato sulla pista da sci ubriaco, semi-cosciente, con un principio di congelamento a mani e piedi. Una cinquantina i carabinieri intervenuti con dieci motoslitte: sul posto c’erano i militari del nucleo operativo e investigativo della compagnia di Bolzano, i Nas di Trento, il nucleo cinofili di Laives e i colleghi di Cavalese. La maxi-operazione, coordinata dal colonnello Giuliano Polito, è la risposta alla tragedia che solo una settimana fa è costata la vita a un giovane trentino, Enzo Zeni, di 19 anni, morto travolto un gatto delle nevi in movimento mentre stava tornando da una festa alla “Ganischgeralm” dopo l’orario di chiusura degli impianti. La festa di ieri, iniziata verso mezzogiorno, ha raccolto come ogni fine settimana, centinaia di ragazzi a 2 mila metri di quota. Si tratta di giovani che cercano lo sballo, lontano da tutto e da tutti. Quando sono iniziati i controlli, molti erano già così ubriachi che non si reggevano in piedi. Quando hanno visto i militari, i gestori hanno spento la musica. Diversi gruppi di ragazzi hanno iniziato a insultare i carabinieri. Altri hanno cercato di lasciare il tendone dove si tengono le feste, per sbarazzarsi di uno spinello o di qualche dose di droga. Complessivamente, sono stati sequestrati un grammo di cocaina, due di hashish e dieci di marijuana. Tutti sono stati fatti uscire singolarmente dal tendone per essere controllati dal nucleo cinofili. Nel frattempo, c’è chi ha cercato di darsela a gambe, scendendo a valle. Molti gli sciatori, quasi tutti altoatesini e trentini, che però, una volta giunti a valle, sono stati fermati dai carabinieri di Cavalese. La pista in alta quota è ancora in Alto Adige, ma l’ultimo tratto “sconfina” in Trentino. E In Trentino scatta la multa: è proibito sciare dopo le 16.30, e cioè dopo che chiudono gli impianti.

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