Oggi il monumento diventa un monito contro i totalitarismi 

Alle 17 inaugurazione: verrà osservato un minuto di silenzio Il sindaco: «La democrazia sarà in piazza del Tribunale»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Oggi si accendono le luci. Succederà appena farà buio così che «nessuno ha il diritto di obbedire» mostri il suo effetto sul pallido bassorilievo di Piffrader. E la scritta che passa sopra il duce a cavallo tagliando il frontale per tutta la sua lunghezza, si sovrapporrà a «credere, obbedire, combattere». Il sindaco ci sarà. «E metterò come sempre la mia fascia tricolore».

Non a caso. Perché proprio ieri ha ribadito: «Non tocchiamo nulla, tutto resta, ogni grammo di pietra restaurata, si è cercato solo di offrire il segno che la democrazia oggi è qui. E lo dico perché mi sento profondamente italiano. E altoatesino». Proprio Caramaschi ha proposto di far suonare dall’orchestra Haydn l’adagio per archi di Samuel Barber. «Che fu eseguito per la prima volta da Arturo Toscanini - spiega - che parla di inutili morti e guerre e che ho posto come filo conduttore di un mio libro "Di gelo e di sangue"».

«Io mi ritengo italiano - insiste - anche se non mi identifico in Mussolini. Non è che, pure se sto in mezzo a un confine, devo appiattirmi su una identità nazionale violenta così, tanto per sentirmi più forte». Ed è questa linea di distacco ideologico ma di preservazione della testimonianze che Caramaschi si sente di difendere anche nell’altra sua operazione per il restauro dei pennoni di Pizza Vittoria: «Sono stato attaccato dalle destra tedesche ma io vado avanti. Non li farò crollare per incuria, anche se a qualcuno ricorda un certo periodo storico. La storia va preservata e protetta anche se oggi sappiamo come raccontarla in modo libero. E critico».

Il programma inaugurale di accensione delle luci prevede una cerimonia "laica". Non parlerà nessuno di chi, solitamente, accompagna con i suoi discorsi le cerimonie della Provincia. Dunque né Arno Kompatscher né Caramaschi. I quali hanno comunque invitato «i bolzanini a partecipare». È importante, ha scritto il Landeshauptmann "esserci in un momento di condivisione dei valori di pace, democrazia e libertà". E il presidente ha titolato il suo messaggio via web "passato, presente, luce" in contrapposizione a "credere, obbedire e combattere".

Il via all’accensione è previsto per le 17. E sarà seguito, almeno così prevede lo scarno cerimoniale da un "simbolico minuto di silenzio". In ricordo di tutte le vittime dei totalitarismi. A destra invece si contesta. «Operazione che cancella l’identità italiana - ha scritto Michaela Biancofiore - e si fanno così sentire non a casa propria e a disagio gli italiani, considerandoli alla stregua di ospiti perchè figli di una storia che comprende anche il ventennio fascista». Non sono annunciate contromanifestazioni ma non sono neppure escluse, dopo l’«assoluzione» di Casa Pound per una contestazione sotto il bassorilievo qualche tempo fa.

Ma la mancata enfatizzazione della cerimonia potrebbe essere un buon deterrente per rendere la giornata un momento di riflessione collettiva, favorito anche dal disvelamento dei pannelli esplicativi in cui si è storicizzato monumento e operazione di depotenziamento. Le prove generale sono state fatte l’altro ieri e adesso si tratta solo di aspettare questo pomeriggio. L’operazione depotenziamento del duce è arrivata a compimento. Piccolo passo, ma importante, sulla strada della convivenza in questa terra.

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