Olimpiadi, Zaia va avanti anche senza Bolzano 

Il governatore del Veneto: «Entro il 31 marzo presenteremo la candidatura Vorremmo presentarci insieme alle altre due realtà, per ora non pare possibile»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Mentre Trento attende di capire meglio il da farsi e Bolzano prima ha detto «no» e poi «ni», il Veneto accelera e va avanti da solo. Stiamo parlando della candidatura per le olimpiadi invernali del 2026. Nel pomeriggio di ieri, infatti, il governatore del Veneto Zaia ha anticipato: settimana prossima ci candidiamo. A settant’anni da Cortina 1956.

L’ufficio stampa della giunta regionale del Veneto ieri ha infatti diramato un conciso comunicato: «Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, conferma che, entro la settimana prossima, verrà approvata in Giunta regionale una delibera che formalizzerà il sostegno alla manifestazione d’interesse per la candidatura del Veneto alle Olimpiadi invernali del 2026. Il Veneto chiede fin d’ora che l’iniziativa venga valutata al pari delle altre candidature che verranno formalizzate».

Il Veneto dunque, non le Dolomiti tutte, che farà la guerra alla seconda candidatura della capitale del Piemonte, Torino, che a vent’anni di distanza tenta il bis dell’edizione 2006. Nel frattempo, alla candidatura veneta ha dato appoggio anche la direttrice della fondazione Unesco Marcella Morandini, che parla di grande occasione da non perdere. «Presenteremo il tentativo di candidatura entro il 31 marzo», ha chiarito invece Zaia due giorni fa a Longarone. Si va dunque avanti senza attendere le province di Bolzano e Trento. «Vorrei presentare la candidatura in maniera corposa, assieme alle altre due realtà. Se così in questa fase non è possibile, noi comunque un piede dentro al Coni ce lo mettiamo e chiediamo che sia valutata la nostra candidatura», ha detto.

«La Provincia di Bolzano non depositerà alcuna manifestazione di interesse ad una candidatura altoatesina per ospitare le Olimpiadi», aveva annunciato una settimana fa il presidente Arno Kompatscher, spiegando che la giunta provinciale si era espressa all'unanimità a favore di questa linea. «Le regole attuali del Comitato olimpico internazionale - aveva spiegato - non consentono di organizzare dei Giochi "sostenibili". Le Olimpiadi ad impatto zero sono una bella idea, ma a queste condizioni rappresentano solo un sogno». Il presidente non aveva però chiuso completamente la porta ad una partecipazione esterna ad altre candidature. «Non escludiamo di mettere a disposizione singoli impianti di gara già esistenti a sostegno di candidature avanzate da altre Regioni confinanti. Il tutto, però, a patto che non vengano richiesti investimenti straordinari e faraonici».













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