Le regole

Pasqua in zona rossa, ma ok alle visite: due persone da amici o parenti

Da oggi a lunedì 5 aprile è possibile raggiungere familiari o amici, anche al di fuori del proprio comune. Seconde case off limits per i non residenti in Alto Adige



BOLZANO. Per i giorni di Pasqua, dal 3 al 5 aprile, anche l'Alto Adige ha adottato le regole nazionali. Zona rossa dunque, ma sarà possibile raggiungere parenti o amici, anche al di fuori del proprio comune di residenza.

L’Alto Adige è classificato come territorio “arancione”, ma in questi tre giorni avrà le regole da “zona rossa” come tutte le altre regioni italiane.

I negozi saranno chiusi. Tranne i beni di prima necessità, ovvero alimentari, edicole, farmacie.

Chiusi anche parrucchieri, estetiste, bar e ristoranti. Saranno consentiti servizi di consegna e di asporto. Ricordiamo che in Alto Adige bar e ristoranti sono chiusi dal 31 gennaio, ammesso solo asporto (ma non di bevande) e la consegna a domicilio.

Le attuali regole provinciali, valide fino al 6 aprile, non consentono gli spostamenti tra comuni, salvo per motivi di lavoro, salute e necessità. Tra il 3 e il 5 aprile ci sarà la possibilità per massimo due persone (i ragazzi sotto i 14 anni sono esclusi dal computo) di spostarsi verso altre abitazioni private nell’ambito del territorio provinciale, «sempre in piena osservanza delle norme di prevenzione e di sicurezza ed utilizzando costantemente la mascherina».

Gli spostamenti saranno possibili dalle 5 del mattino alle 22: si potrà raggiungere una sola abitazione di parenti o amici, una sola volta al giorno, massimo in due e accompagnati da figli minori di 14 anni.

Resta in vigore, anche in zona rossa, la possibilità di raggiungere, da soli, persone non autosufficienti che necessitino di aiuto o assistenza.

Gli altoatesini potranno raggiungere le seconde case sul territorio provinciale, ma non sarà possibile per chi viene da fuori provincia. Una linea restrittiva adottata anche da Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino, Toscana, Marche, Calabria e Sardegna.

 













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