Pasticcio sulle indennità: salta tutto

No delle opposizioni al «premio» per i capigruppo. La Svp: «Allora bocciamo la legge e si riparte». Cioè niente tagli



BOLZANO. Taglio delle indennità, missione impossibile. Caos in consiglio provinciale ieri pomeriggio per l’avvio della discussione sul disegno di legge che prevede il taglio (soft) delle indennità di giunta provinciale e ufficio di presidenza del consiglio provinciale. La Svp contava su un atterraggio morbido, grazie alla caramella inserita nel disegno di legge: per la prima volta viene prevista l’indennità di carica per i capigruppo (quindi anche per le opposizioni) e per i presidenti di commissione (tutti Svp). Ma i gruppi di minoranza si sono smarcati. Mentre i Freiheitlichen avevano approvato il testo in commissione, il clima ieri tra le opposizioni è stato pessimo. Risultato, la Svp irritata ha annunciato al termine della seduta l’intenzione di bocciare la legge, «per riaprire la discussione in commissione». Traduzione di Riccardo Dello Sbarba (Verdi) e Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore): «Così si riparte da zero e passa almeno un altro anno». L’alternativa? «Domani (oggi, ndr) proseguiamo con l’esame della legge e togliamo le parti inaccettabili. Non c’è alcun bisogno di tornare in commissione», rispondono i consiglieri. Sia i Verdi che Paul Köllensperger (M5S) hanno presentato una serie di emendamenti per allineare le indennità della giunta altoatesina a quelle della Provincia di Trento, che da tempo ha recepito il tetto di 13.800 euro lordi per il presidente provinciale, fissato dal decreto Monti, sia pure senza citarlo (così l’autonomia è salva). Opposizioni d’accordo anche nel cancellare l’introduzione dei compensi per i capigruppo (1100 euro esentasse, 600 euro per i monogruppi) e per i presidenti di commissione (800 euro esentasse).

Ricordiamo che il disegno di legge prevede per il presidente provinciale una base di 10.500 euro lordi, come i consiglieri,più 4600 euro esentasse, in tutto 15.150 (oggi sono circa 19 mila euro lordi).

Tenendo ferma la base di 10.500, ai vice presidenti andrebbero altri 4.100 euro, agli assessori 3.600, al presidente del consiglio provinciale 3.300 euro, al vice presidente 2.400, ai segretari questori 1.200, tutto esentasse. Insomma, un taglio reso meno pesante grazie alla quota forfettaria non tassata. Dura Brigitte Foppa (Verdi): «Le persone non comparano i guadagni dei politici con quelli della Stiria o del Trentino, ma con i propri. Se la giunta vuole definire le sue indennità, lo faccia, ma non metta in mezzo altri compensi, coinvolgendo gli altri nella responsabilità». Andreas Pöder (BürgerUnion) accusa: «Kompatscher durante la campagna elettorale ha dichiarato che le indennità per il presidente e gli assessori dovevano essere ridotte, così come erano stati ridotti i compensi dei consiglieri. La promessa fatta in campagna elettorale, brandendo la spada contro la casta dei politici, è svanita quando si è trattato del compenso del presidente, difeso con la scusa di tutelare l’Autonomia». Urzì ha ricordato che dopo il parere del professor Caia, secondo cui il decreto Monti (del 2012) va applicato anche nelle regioni speciali, i senatori Svp hanno chiesto un secondo parere: «Questa corsa al parere più favorevole merita di essere segnalato a chi di dovere, insieme ai verbali di questa discussione». Il presidente Kompatscher si è dichiarato stupito per la «demagogia»: «I tagli degli scorsi anni valevano per tutti i consiglieri, compresi i componenti della giunta. È stato abolito inoltre il fondo straordinario e ridotte le spese della giunta del 53%». Dieter Steger (capogruppo Svp) ha mostrato il verbale della riunione di commissione, dove non c’erano stati voti contrari: «Evidentemente l’opposizione si è accordata per dare la colpa alla Svp». (fr.g.)

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