Patto senza firma La Lega da Salvini 

Presentato il programma, rinvio a sorpresa della sigla Eletti convocati oggi a Roma per i nomi e l’accordo


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Contrordine, giù la penna. Il programma non si firma ancora. Serve il via libera di Salvini, il Capitano, che ha convocato oggi a Roma i quattro eletti della Lega per fare il punto su tutto, decidere i nomi per la giunta, spulciare il programma, proporre eventuali modifiche e, assai probabile, mettere in riga le baruffe tra i leghisti altoatesini. Arriva dunque da Salvini il nuovo colpo di scena nelle trattative di giunta tra Svp e Lega. I due gruppi consiliari, con il presidente Arno Kompatscher e l’Obmann Philipp Achammer avevano convocato per ieri mattina in consiglio provinciale la conferenza stampa sul programma di giunta. Era prevista la firma, visto che il testo aveva ricevuto sabato il via libera da Roberto Calderoli (delegato da Salvini per la trattativa a Bolzano) e lunedì dal parlamentino Svp. Martedì infine l’ultima riunione delle due delegazioni per alcuni ritocchi (vedi pagina a lato). Ieri dunque era tempo di firmare, per passare poi a discutere di assessorati. Invece no. «Domani (oggi, ndr) andremo a Roma per portare il programma a Matteo Salvini», ha annunciato il commissario Massimo Bessone. Imbarazzo nella Svp, che non si aspettava il cambio di programma. La conferenza stampa si è tenuta ugualmente, il programma è stato distribuito, ma nessuna firma. Intanto sono state diffuse le date del consiglio provinciale (salvo modifiche): 17 gennaio per l’elezione del presidente Kompatscher, 25 gennaio per il voto sulla giunta.

VERTICE CON SALVINI. La Lega è un partito con una inflessibile impostazione gerarchica, quasi militare. Calderoli è stato delegato per le trattative, ma a Salvini spetta l’ultima parola su tutto. Questa mattina Bessone, Rita Mattei, Giuliano Vettorato e Carlo Vettori saranno ricevuti dal segretario federale. Parleranno del programma: nell’articolo a fianco si dà conto dell’insofferenza del presidente leghista trentino Fugatti sulla A22 e sulla Regione dimenticata dal programma. Potrebbe arrivare una richiesta di alcune correzioni. Magari ancora sull’Europa, il famoso preambolo discusso e limato all’infinito.

LA PARTITA SULLA GIUNTA. Bessone e Vettorato arrivano a Roma come favoriti per il posto in giunta: uno schema che garantirebbe equilibrio tra le due anime in competizione. Se Salvini darà il via libera, lo scontro si sposterà sulla vice presidenza della giunta. È probabile che il vertice serva anche per fare arrivare ancora più forte il messaggio già dato da Calderoli: basta litigi interni. La delega sulla vicepresidenza spetta al presidente Kompatscher, che però chiarisce: «Come gesto di cortesia ci si confronta sempre con il partito interessato». Insomma, Salvini darà i nomi e basta discussioni interne. Vista la fluidità della situazione, non si escludono colpi di scena, come il recupero di Rita Mattei per la giunta a scapito di Vettorato o di Bessone, ma sarebbe un terremoto in ogni caso, altro che placare le rivalità.

Sulle competenze, oltre a Scuola e Cultura italiana, agli assessori leghisti potrebbero andare lavori pubblici e patrimonio (come oggi Tommasini), forse anche energia e integrazione. Nella Svp intanto si è calmato il «caso» di Jasmin Ladurner: se Kompatscher ha pensato di farla entrare in giunta al posto della più votata Maria Hochgruber Kuenzer, è ormai pacifico che nel partito non avrebbe la maggioranza per questa operazione.

I NUOVI PARTNER. Dopo 25 anni la Lega sostituisce il centrosinistra al governo. Ci sarà continuità, dice Kompatscher, e ovviamente qualche novità: «Stipendi dei lavoratori, case, integrazione dei cittadini stranieri, abbiamo nuove sfide». E Achammer: «Con la Lega ci siamo trovati subito sulla autonomia. Concordiamo sul fatto che un ulteriore rafforzamento dell'autonomia è a vantaggio di tutti i cittadini». Conferma Bessone: «Ci unisce l'amore per l'autonomia e per il territorio. Vorrei che si parlasse sempre meno di tedeschi, italiani e ladini. In realtà c’è anche un quarto gruppo, perché gli stranieri che lavorano e si comportano bene sono bene accetti». Vettori replica alle critiche di Sandro Repetto (Pd): «Nel Pd dicono che è un programma generico e che non c’è abbastanza attenzione per le città. È vero esattamente il contrario. Chi ci accusa è stato per 25 anni al governo e da 25 anni aspettiamo le opere per la città». D’accordo Lega e Svp anche sulle lingue a scuola: dal «sogno» del plurilinguismo si passa alla revisione del Clil. La filosofia: italiano e tedesco vanno insegnate come «lingua straniera», migliorando didattica e formazione degli insegnanti.

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